Povero Berlusconi, in Europa i suoi eredi stanno con Ilaria Salis e l’estrema sinistra
Quando gli italiani riusciranno ad essere uniti ?
Il 24 luglio 2024 si è persa la grande occasione di mandare a casa Ursula Von der Layen insieme a alle sue teorie studiate o imposte allo scopo inseguire una transizione green che ridurrà presto in miseria l’agricoltura e l’industria e che contribuirà certamente nel favorire l’importazione di altri migranti in Italia e in Europa, facendo contenta la grande impresa che mira ad avere una manodopera a buon mercato.
FDI che all’inizio si era astenuta, ha votato contro mentre Forza Italia, in un momento importante e decisivo, ha votato a favore, rompendo quella alleanza di ferro consolidata che in Italia è rappresentata dal centro-destra vincente guidato dal governo di Giorgia Meloni.
Sicuramente se ci fosse stato Berlusconi da vero anticomunista, combattuto in tutta la sua vita politica dalla sinistra, abbattuto con una strategia creata ad arte e con maestria da un presidente comunista come Giorgio Napolitano, avrebbe certamente imposto ai suoi forzisti di non votare Ursula Von der Leyen ma di mandarla a casa fuori dal Parlamento Europeo, lasciandola sola in attesa dell’esito del suo processo penale del tribunale di Liegi che la riguarda e che la vede direttamente coinvolta nei suoi intrallazzi sui vaccini anti COVID.
Non esiste quindi alcuna giustificazione o appiglio che può assolvere Tajani il quale si è allineato subito fin dal primo momento, ne ha condiviso la linea politica ed ha accettato un programma che guarda a sinistra, avendo come unica giustificazione, quella di appartenere al Ppe europeo, ma che da sola non giustifica affatto il danno che ha prodotto.
Meloni e Salvini, insieme, nonostante le pressioni, hanno invece mantenuto coerentemente la schiena dritta, lasciando al partito Forza Italia la libertà di essere complici a condividere i soliti giochetti di Bruxelles e ad assecondare quella burocrazia della Unione Europea che ha tra l’altro, ha la caratteristica quella di appropriarsi dei governi che si susseguono, e decidere il destino di 448 milioni di abitanti, soprattutto in questo momento difficile e delicato che sta’ attraversando l’Europa con guerre in atto tra Ucraina e Russia, non tenendo conto di quello sta succedendo in medio oriente e in altre parti del mondo, con il pericolo e il rischio sempre in agguato di un eventuale conflitto nucleare, dove l’Europa rischia di essere coinvolta schiacciata tra il blocco dei paesi vicino alla Russia e l’America, che con l’uscita di Biden, sarà quella di Donald Trump oramai dato per favorito.
Giovanni Lonetti, coordinatore Fondazione Fare Futuro Senise