POLITICA

RELAZIONE PROGRAMMATICA, LA REPLICA DEL PRESIDENTE BARDI

“Vorrei rassicurare l’opposizione che le loro dichiarazioni sono state ascoltate.

E’ evidente che nelle vostre dichiarazioni c’è un rilevante impegno non per vedere la realtà nel suo complesso, ma il bicchiere sempre mezzo vuoto”.

Ha esordito così il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, nella seduta di oggi del Consiglio regionale in sede di replica al dibattito sulla sua relazione programmatica.

“L’esercizio, ad esempio, sui dati economici – ha spiegato – mostra quanto sia possibile per chiunque tirarli dalla propria parte, per cui i dati di crescita vengono sempre ridimensionati, le dinamiche positive sminuite, i dati critici enfatizzati. Fa parte del gioco, lo capisco.

Ma a chi ci ascolta forse serve andare oltre i freddi dati e approfondirne il contenuto.

Se ad esempio – ha aggiunto Bardi – i dati segnalano che l’andamento del settore industriale è stato debole non si può non evidenziare che tale andamento è fortemente condizionato dal comparto automobilistico, comparto che tutti sappiamo è sottoposto a profondi processi di ristrutturazione che hanno determinato il riconoscimento di crisi complessa e azioni positive per cercare di contrastarne o mitigarne gli effetti.

Se aveste suggerimenti da offrire saremmo ben lieti di recepire questi contributi, Così come è indipendente dalle politiche pubbliche regionali il dato che il comparto estrattivo ha registrato un calo della produzione e delle quotazioni degli idrocarburi.

Tutti fattori che incidono sull’andamento dell’economia regionale considerato che parte dei benefici di finanza pubblica regionale sono correlati all’andamento dell’industria estrattiva.

Approfondire le cause dei processi – ha proseguito Bardi – mi sembra fondamentale per avere orientamenti su come orientare le scelte che dipendono da noi e dunque la migliore allocazione delle risorse di cui disponiamo, diversamente il dibattito si inaridisce e di molto.

E potremmo proseguire ad esempio citando il sensibile aumento dei costi di finanziamento a carico delle imprese.

In questo contesto una crescita del PIL regionale, sebbene limitato allo 0,5%, mi sembra una buona notizia e non certo un dato da sbeffeggiare.

Così come ho notato che nel dare i dati si è stati attenti a non citare ad esempio la ripresa dei flussi turistici.

Le presenze sono tornate prossime a quelle del 2019, anno in cui Matera era stata Capitale europea della cultura. Nè il fatto che nell’agricoltura l’andamento delle principali produzioni è risultato moderatamente positivo.

Le considerazioni che vi sto proponendo sono della Banca d’Italia, dell’ultimo Rapporto, ed è la Banca d’Italia che scrive: “Nel 2023 i risultati economici delle imprese si sono confermati nel complesso favorevoli beneficiando anche del calo del prezzo dell’energia e del venir meno delle tensioni negli approvvigionamenti, che in Basilicata avevano riguardato soprattutto il comparto automobilistico”.

Se questa è una descrizione che qualcuno ritiene dipinga una situazione negativa – ha sottolineato Bardi – lasci a chi ci ascolta tirare le conclusioni”.

Il presidente ha poi toccato il tema dell’occupazione citando l’analisi congiunturale della Banca d’Italia: “Lo scorso anno l’occupazione e le ore lavorate sono cresciute.

L’andamento espansivo ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha ristagnato.

Anche l’offerta di lavoro è aumentata, sostenuta dagli individui più giovani, che erano stati i più penalizzati dalla pandemia”.

Sulla scia delle risultanze del dossier di Bankitalia, Bardi ha rilevato come molte delle dichiarazioni ascoltate in Consiglio siano plateamente smentite: “Con questo non voglio dire che tutto va bene o che non dobbiamo ripiegarci con più attenzione nel migliorare la situazione occupazionale o che non siamo avvertire del fatto che, pur aumentando il reddito nominale delle famiglie lucane, parte di questo reddito è eroso dall’incalzare dell’inflazione, tra l’altro tra le più basse in Italia, ma certo non posso non invitare a maggiore prudenza quanti si dilettano nel “dare i numeri”.

I dati certo che servono o possono servire soprattutto quelli che ci chiedono di dar corso a nuove politiche come l’avvertenza contenuta nel documento di Banca d’Italia che la spesa corrente per il personale sanitario è diminuita “a causa della contrazione degli organici nel settore sanitario, in corso da alcuni anni; riduzione del personale che potrebbe ostacolare il potenziamento dell’assistenza territoriale previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

Queste informazioni richiamano questioni cruciali. Con altrettanta disinvoltura ho sentito affermazioni che riguardano la gestione di enti come l’Acquedotto lucano che per poco non veniva ritenuta responsabile della crisi climatica.

Verrebbe da chiedersi se certe accuse sono frutto di approfondimenti o del mero piacere di individuare di volta in volta la causa di mali, spesso pluridecennali, nel cireneo che di volta in volta si trova a gestire realtà così complesse.

E’ stato, inoltre, sollevato il tema Matera, riversando considerazioni di tipo politico sul risultato elettorale. Nessuno – ha messo in chiaro Bardi – sottovaluta la percezione che si è andata generando di una minore attenzione per la città dei Sassi. Intanto voglio partire da un dato, visto che alcuni sembrano maneggiarli con disinvoltura.

Gli investimenti pubblici del PNRR a Matera – secondo le cifre che ho disponibili e che possiamo sempre ulteriormente approfondire – sono pari a 26,5 milioni, mentre a Potenza ammontano a 61,2 milioni. Come sapete – ha evidenziato Bardi – a decidere questi investimenti non è stata certo la Regione ma sono i Comuni che candidano i progetti. Ritenete voi che questa diversità di intervento dipenda da nostre decisioni?

Anche sul fondo di sviluppo e coesione e soprattutto sull’Accordo di coesione – ha detto Bardi rivolgendosi ai consiglieri regionali – ritenete che ci siano progettualità proposte a cui non abbiamo dato seguito o a cui non daremmo seguito?

Dico questo affinché sia chiaro che da parte del centro destra e governo regionale ci sarà sempre la massima collaborazione con tutte le istituzioni locali e a maggior ragione con una città strategica come Matera.

Una cosa è la propaganda, un’altra cosa è approfondire i concreti termini della questione prima di puntare il dito ed orchestrare una campagna fatta di speculazioni o peggio di fantasiose e populiste, queste sì, rivendicazioni localistiche prive di ogni fondamento.

Più in generale accolgo le sollecitazioni a focalizzare ancor di più l’attenzione sulle questioni strategiche a partire dai temi della sanità, della crisi idrica, dell’emergenza migranti, della crisi dell’automotive etc.. ma con lo spirito di chi attende un contributo positivo anche dalle opposizioni sperando che sia davvero finita la stagione della descrizione di una Basilicata disastrata, che sembra motivo di compiacimento per alcuni, entrando nel merito dei problemi e offrendo – ha concluso Bardi – spunti e punti di vista che certamente questa assise può e deve offrire per migliorare l’azione di governo, nel solo interesse dei lucani”.

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