LONETTI (Fondazione Fare Futuro) : CREDERE AI MIRACOLI NON FA MALE.
Settembre è il mese di Maria e dei miracoli si celebra la nascita della Madonna, la liquefazione del sangue di San Gennaro e l’anniversario del santo più miracoloso del nostro tempo Padre Pio.
La chiesa di Francesco questa volta ha voluto cimentarsi con la fede nei miracoli esprimendosi su Medjugorje rompendo un silenzio che durava oramai da 43 anni quando apparve per la prima volta la Madre divina in una figura bianca con un bambino in braccio in Bosnia Erzegovina.
La chiesa lo ha fatto in modo saggio e prudente, in un equilibrio di buon senso di riconoscimento della fede e della devozione senza perdere il rigore e la sospensione del giudizio, rilasciando da un verso il nulla osta al culto e dall’altro a non pronunciarsi nel merito di ciò che accade lasciando però aperta la porta al Soprannaturale.
Il Papà aveva espresso per la Madonna postina la sua perplessità sulle presunte apparizioni mariane, ammettendo che in quella località dei Balcani, lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli.
La chiave teologica del miracolo e del soprannaturale è il mistero non umano, non naturale, non spiegabile con la nostra ragione che resta tra legami di fede devozione e miracoli.
Rimane il tema religioso e il fenomeno della devozione che si esplica nel culto del rito, della preghiera, le processioni, e il nesso tra fede e speranza, nella relazione stretta fra cielo e terra, tra vivi, morti, santi e Madonne.
La chiesa non ammette quindi verdetti su possibili rivelazioni. Maria che nella bibbia ha avuto un ruolo marginale, Gesù pur non chiamandola mai madre ma donna esattamente come si rivolge alle altre figure femminili, poi, sulla croce le affida nientemeno la responsabilità della chiesa.
I fedeli e i pellegrini inneggiano al culto di Maria, dei suoi miracoli e dei santi che grandeggiano nella storia universale della pietà, nel soccorso verso chi ha bisogno, di chi cura i malati, e verso chi fa compagnia ai morenti e assiste a chi ne ha bisogno.
Nel nome di Maria si sono compiuti atti, slanci, cure e opere altrimenti impossibili.
Allora è giusto coltivare credenze anche se di dubbia fondatezza per i più scettici, che imporre una miscredenza assoluta e pregiudizievole, perché se si cancella la religione, cresce la gramigna dell’idrolatia e del feticismo.
Giovanni Lonetti, Fondazione Fare Futuro Senise