CRONACA

Liste di attesa, Asp: rivista organizzazione

Una delibera del direttore generale rimodula le funzioni, prevedendo precise disposizioni in capo ai soggetti istituzionali che se ne occupano. Viene rafforzato il ruolo del Cup Manager e attribuite responsabilità di controllo sulla produzione ai Direttori dei Distretti

È stata varata dall’ Ufficio Controllo di Gestione nei giorni scorsi la relazione sull’andamento della gestione dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza al 30 giugno.

Dai dati, emerge un significativo miglioramento dell’attività residenziale, il contenimento dei costi di mobilità passiva per le attività Asp, l’azione positiva del controllo sui costi per la protesica, il ridimensionamento delle spese rispetto al 2023 della farmaceutica.

Le ultime due voci hanno fatto registrare un abbattimento delle spese anche in virtù delle delibere, emanate immediatamente dopo il suo insediamento dal direttore generale Antonello Maraldo, con cui si avviavano azioni di razionalizzazione dei costi pur senza influire sulle prestazioni all’utenza e sanciscono la bontà delle relazioni e delle azioni avviate con la rete dei medici di medicina generale e pediatrica.

Nella relazione sull’andamento gestionale è emerso invece un punto debole collegato al valore della produzione da attività specialistica che ha portato il direttore generale ad emanare subito una delibera, la numero 833/24, con cui viene ridisegnato un nuovo ruolo per il Cup Manager- incarico ricoperto ad oggi dal Direttore Sanitario Luigi D’Angola- con la finalità primaria di garantire il rispetto dei tempi di attesa e, al contempo, un miglioramento dei dati di produzione.

Con la delibera emanata nelle scorse ore, si ridisegnano le regole organizzative affidando non solo al Cup Manager il ruolo di garante sul rispetto dei tempi di attesa ma rivisitando anche il ruolo dei Direttori dei Distretti che dovranno fare in modo che l’offerta specialistica sia coerente rispetto alle ore disponibili e al numero delle prestazioni erogabili e che, negli obiettivi aziendali, dovrà indirizzarsi verso un incremento sostanziale a garanzia di un servizio sanitario sempre più rispondente alle richieste del cittadino utente.

Ai singoli Direttori di Distretto, il compito dunque di verificare la rispondenza tra le ore assegnate e la produttività dei singoli specialisti sia interni che esterni, per poter così rimodulare in incremento le prestazioni da rendere alla comunità.

Nel contempo Maraldo ha chiesto al Controllo di Gestione di Asp di inserire un obiettivo di budget per i direttori di distretto a garanzia dell’impegno di cui sono stati caricati.

Il tutto, per individuare come punto centrale di governo il Direttore di Distretto, anche nell’ottica della nuova organizzazione territoriale distrettuale.

La delibera recepisce la legge 107/24 di conversione del decreto 73/24 in materia di misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie con cui si istituisce presso l’Agenas la Piattaforma nazionale delle liste di attesa interoperabile con le piattaforme delle liste di ciascuna regione.

Il Direttore Generale di Asp Basilicata Antonello Maraldo, nel ricordare il percorso amministrativo intrapreso per l’applicazione delle norme ministeriali a cui si sono susseguiti anche incontri con le strutture private accreditate e contrattualizzate eroganti prestazioni di specialistica ambulatoriale, ha sottolineato che “con la delibera emanata si vuole dare piena attuazione alla normativa recente in materia di abbattimento delle liste di attesa, prevedendo precise disposizioni in capo ai soggetti istituzionali che se ne occupano.

Il Cup Manager, coincidente con la figura del Direttore Sanitario, dovrà garantire un controllo serrato sull’efficientamento del sistema e sul rispetto delle agende, mentre i Direttori di Distretto dovranno monitorare il corretto rispetto del rapporto prestazioni-ore valutando la congruità della produzione.”

Sulla relazione gestionale al giugno 2024, Maraldo ha evidenziato come essa presenti “molte luci e qualche ombra che sta nella riduzione della produzione specialistica che non si può accettare così come è e sulla quale è necessario un immediato intervento correttivo.

Al di là delle legittime ragioni che possono averla determinata- conclude il Direttore Generale- è nostro dovere migliorare sempre la performance aziendale per garantire ai cittadini cure più rispondenti alle esigenze della platea che fa ricorso al servizio sanitario regionale”.

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