Confartigianato: mancano lavoratori green
Le Pmi lucane come quelle di tutto il Paese non faticano solo a trovare operai specializzati, muratori, elettricisti ma anche e soprattutto personale con elevate competenze green, tra cui installatori di pannelli fotovoltaici.
E’ quanto emerge da una rilevazione presentata da Confartigianato: in Italia ne mancano oltre 828mila 300, pari al 51,9% del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche (quasi un milione e 600 mila, dati 2023), in particolare lavoratori esperti di risparmio energetico e di riduzione dell’impatto ambientale.
Secondo lo studio di Confartigianato, il fabbisogno di personale con competenze green è più alto tra le piccole imprese: riguarda il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.
In Basilicata sono 4.600 le imprese (il 37,8% del totale) che hanno fatto (e continuano a fare) investimenti in prodotti e tecnologie green. I “green jobs” (lavoratori impiegati in processi eco-sostenibili) raggiungono le 22.400 unità (11,9% del totale) ma con un incremento molto forte di nuove assunzioni già realizzate e previste per il 2024 che toccano le 14.550 unità, vale a dire il 39,5% di tutte le assunzioni.
“Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro”, sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese.
“La transizione energetica e ambientale – prosegue – si realizza anche con nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese, per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte e a rispondere alle nuove esigenze delle imprese sempre più orientate alla tutela dell’ambiente”.
I dati sui principali Green Jobs indicano la rilevanza delle tematiche della transizione ecologica nelle figure della logistica (addetti alla gestione dei magazzini, del personale non qualificato addetto all’imballaggio e degli addetti allo spostamento delle merci), negli ambiti dell’ICT (analisti e progettisti di software e tecnici esperti in applicazioni), per le professioni del settore edilizio (muratori, elettricisti e installatori), ma anche per gli specialisti nella commercializzazione di beni e servizi (ad esempio esperti nel marketing) e per il personale dedicato all’acquisto e alla vendita.
Nell’industria, l’incidenza di Green Jobs sul totale delle entrate è molto elevata, pari al 68,6% mentre per i servizi si attesta al 20,9%.
Il protagonismo degli artigiani e delle Mpi nella costruzione di un futuro sostenibile è nel dna di questa categoria. Il 66% dei piccoli imprenditori è già ‘greentoso’, impegnato in azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. “La carenza di manodopera qualificata – sottolinea Rosa Gentile presidente Matera e dirigente nazionale Confartigianato– è un ostacolo alla propensione green delle piccole imprese.
Il lavoro c’è, mancano i lavoratori. Questo è il grande paradosso che compromette anche le prospettive di sviluppo sostenibile.
C’è molto da cambiare e da migliorare nel rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, a cominciare dalla formazione e qualificazione del personale con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e green e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante.
Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”.