È morto Sammy Basso, il biologo che ha fatto conoscere la progeria
Aveva 28 anni. Ricercatore, ha speso la vita nella ricerca e nella divulgazione
E’ morto a 28 anni Sammy Basso, il biologo veneto affetto da progeria.
Era nato il 1 dicembre 1995 a Thiene ed era residente a Tezze sul Brenta. Era rientrato solo da poche settimane da un viaggio in Cina.
Sammy Basso, si trovava a cena con familiari ed amici a Villa Razzolini Loredan ad Asolo (Treviso) quando, all’improvviso, si è sentito male. Sul posto è arrivata un’ambulanza del Suem 118 e i medici hanno tentato di rianimarlo, ma il loro tentativo è stato vano.
Solo pochi giorni fa era stato insignito del Premio giornalistico Paolo Rizzi a Venezia nella categoria “Ambiente e Società” per, “la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, il coraggio che lo sostengono: un grandissimo esempio a cui guardare con ammirazione e gratitudine e cercare d’imitare”.
Nel 2018 si era laureato all’Università degli Studi di Padova in Scienze naturali, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la progeria tramite ingegneria genetica.
L’anno successivo è stato nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2021 si era specializzato in Molecular Biology laureandosi all’Università degli Studi di Padova con una tesi volta a chiarire la correlazione tra progeria ed infiammazione.
Basso si era laureato in Scienze Naturali all’Universita’ di Padova nel 2018 con una tesi dedicata all’esistenza di terapie per rallentare il decorso della sua patologia. Aveva anche fondato l’Associazione italiana progeria Sammy Basso (Aiprosab). Sammy Basso era il piu’ longevo malato al mondo affetto dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford, patologia ultra-rara caratterizzata da “invecchiamento precoce”.
Ricercatore e protagonista di più di un documentario sulla sua storia, Sammy Basso era affetto da progeria: una rarissima sindrome che causa l’invecchiamento precoce.
Sammy si è battuto per far conoscere la sua malattia, che colpisce appena 5 persone in Italia, un centinaio nel mondo.
Originario di Tezze sul Brenta, vicino a Vicenza, pesava circa 20 chili, per circa un metro e 40 di altezza metri, non e’ che un ragazzo ma ha rughe, ossa fragili e niente capelli.
La sua malattia e’ dovuta a una rarissima mutazione genetica (del gene Lmna): chi ne soffre presenta, già da giovanissimo, patologie che caratterizzano la vecchiaia, come infarto, ictus e insufficienza cardiaca.
I primi segni comparvero già a pochi mesi di vita, quando iniziò a mostrare un forte rallentamento nella crescita.
La diagnosi di progeria o Sindrome di Hutchinson-Gilford (Hgps), arrivò quando aveva appena due anni e in Italia la malattia era quasi sconosciuta.
Di qui la necessità di andare a curarsi oltre oceano, al Children’s Hopital di Boston, primo centro di ricerca a livello mondiale, dove si sperimentano nuovi farmaci per cercare di rallentare il decorso di questa malattia, che intacca tutto il corpo tranne le capacità mentali. Al momento della diagnosi, secondo i medici non avrebbe superato i 13 anni. Ne ha vissuti 28.
Tante volte ospite in televisione, anche a Sanremo, e’ stato protagonista del documentario prodotto negli Stati Uniti ‘Life according to Sam’ e di un docufilm in puntate ‘Il viaggio di Sammy’, andato in onda in Italia.
Porta il suo nome l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, fondata nel 2005 dai genitori, per raccogliere fondi per la ricerca.
ANSA