Lacorazza, Cifarelli e Marrese su estrazioni in Val d’Agri
Pd e Bd presentano una interrogazione all'assessore all'Ambiente Mongiello sulla situazione delle procedure autorizzative relative al raddoppio dei pozzi esistenti e sui '2 nuovi pozzi' prossimi all’entrata in esercizio annunciati da Eni in Val d'Agri
“Essendo venuti a conoscenza delle nuove strategie produttive con cui ENI ha tentato di rassicurare le OO.SS., preoccupate per la tenuta del livello occupazionale presso il Centro Oli di Viggiano, in occasione di un incontro del 18 settembre scorso, e che prevedono per la Basilicata il raddoppio della produzione estrattiva, grazie a Pergola 1, Sant’Elia 1 e Cerro-Falcone 7, nel giro di qualche anno, oltre all’entrata in esercizio di 2 nuovi pozzi nel breve periodo, abbiamo immediatamente chiesto all’Assessore Mongiello di riferire a che punto sono le procedure autorizzative, e per quanti barili medi di petrolio/giorno, relative al raddoppio dei pozzi esistenti e quali sarebbero i ‘2 nuovi pozzi’ prossimi all’entrata in esercizio, annunciati dalla Società”.
Lo affermano i consiglieri regionali Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli (Pd) e Piero Marrese (Bd), attraverso una specifica interrogazione, con la quale hanno chiesto lumi all’assessore alle Ambiente e alla transizione energetica, Laura Mongiello, riguardo a eventuali nuove attività estrattive previste nel breve e medio periodo in Val d’Agri.
“In attesa di ricevere informazioni in merito – hanno concluso i Consiglieri – ribadiamo la necessità, in previsione della scadenza della concessione Val d’Agri del 2029 e al fine di scongiurare le emergenze occupazionali legittimamente temute dalle OO.SS., di aprire un confronto vero anche sulla concessione Gorgoglione in considerazione anche dei recenti licenziamenti”.