Giulia Mura, io creativa dell’olio sulle orme di nonna Maria
A 39 anni guida azienda di famiglia tra tradizione e innovazione
A 24 anni ha preso le redini dell’azienda olearia di suo padre.
E la prima annata del suo oro giallo l’ha dedicato ad una figura speciale, sua nonna Maria. “Mi porto dentro l’immagine di questa straordinaria donna che andava di frantoio in frantoio con la pesante cesta di olive sulle spalle.
È il faro che illumina la mia strada umana e professionale”. Parte dalle radici il racconto di Giulia Mura, 39 anni, delegata regionale Donne dell’olio, sommelier, titolare dell’oleificio Pelau, nelle campagne di Cardedu.
Nel curriculum dell’azienda la certificazione di coltivazione biologica e il marchio di qualità kosher. Il suo palmares è ricco di premi, tra cui l’Oscar Green come azienda innovativa e il premio Donna e lavoro nel settore agroalimentare.
È la luminosa istantanea di un’azienda che produce olio extravergine di oliva, ma anche Cannonau e prodotti per l’agricosmesi dagli scarti di lavorazione, in nome della più virtuosa economia circolare. Ma soprattutto idee innovative e iniziative legate all’oleoturismo.
Uno dei fiori all’occhiello dell’economia e del paesaggio ogliastrino, una delle cinque Blue zone del mondo, gli uliveti non sono solo campi agricoli ma mete, sempre più ricercate, per tour esperienziali e formativi.
“Il 28 ottobre accoglieremo in azienda 50 studenti dell’alberghiero di Desulo per visitare la produzione dell’olio, fare un giro in bike elettriche tra uliveti secolari, degustare l’olio evo con le sommelier e gli altri produttori per scoprire la grande biodiversità e l’unicità del territorio”, annuncia Giulia Mura all’ANSA.
Il suo olio evo, autentica espressione del suo territorio, è ricavato dalle olive ogliastrine, una cultivar autoctona dop. Tanti i turisti che arrivano da ogni parte del mondo per assistere al procedimento per estrarre quel prezioso succo dalle olive, con le sue proprietà salutari, tesoro dell’alimentazione dei centenari. Quando è il periodo si partecipa alla raccolta, un’esperienza inclusiva che coinvolge tutti i sensi.
“Il contatto della mano con la superficie liscia e levigata delle olive mi fa sentire parte della natura”, racconta una turista. E un’altra, fresca di degustazione, aggiunge: “Assaporare aromi, profumi, fragranze dell’olio assieme al pane carasau o a una bruschetta è un regalo prezioso, un piacere riscoperto”.
Giulia ha un animo creativo in tutto ciò che fa. Propone diversi accostamenti, col gin tonic, con una rinfrescante granita o utilizzando l’olio evo per insaporire un sorbetto al melone e prosciutto. Oltre ai piaceri del palato c’è anche un momento dedicato al raccoglimento interiore all’ombra di un ulivo secolare. “Mia nonna – chiarisce l’imprenditrice – mi ha insegnato ad amare questa terra”.
Da qui la scelta ecosostenibile: “Recupero tutti gli scarti. Produco biogas e biomasse, foglie e rami vengono riutilizzati per concimare terreni e i campi sperimentali che ospitano un progetto con le università.
Dalle foglie nascono i nostri liquori, gli scarti sono materia prima per i prodotti dell’agrobiocosmetica eco, come creme, emulsioni, mentre con il nocciolo delle olive riscaldiamo l’impianto di estrazione olio”. “Mia nonna – ribadisce Giulia – ha fatto germogliare in me l’amore per la terra e il lavoro. Restituendo alla terra ciò che ci dona esprimo così la gratitudine per nonna Maria e per i suoi insegnamenti”.
ANSA