Bardi: autonomia differenziata è opportunità
Il presidente all'audizione della Commissione bicamerale per le questioni regionali, impegnata in un ciclo di incontri sui Lep (livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi). Bardi invoca parificazione dei Lep e perequazione infrastrutturale per la Basilicata.
“I livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale.
Ma se da un lato occorre focalizzarsi sulla parificazione dei Lep, obiettivo da superare e realizzare, superando il feticcio della spesa storica che ha determinato disomogeneità e iniquità nelle diverse aree del Paese, dall’altro occorre puntare sulla perequazione infrastrutturale, precondizione per garantire l’accesso ai servizi ritenuti essenziali (sanità, scuola, mobilità), specialmente nelle regioni meridionali e, specificamente, in Basilicata.
Le due questioni sono di fatto inseparabili, considerata l’orografia del nostro territorio e l’atavica carenza di infrastrutture”.
E’ quanto ha sottolineato il presidente della Giunta regionale Vito Bardi durante l’incontro di questa mattina, nella Prefettura di Potenza, con la Commissione bicamerale per le questioni regionali, presieduta da Francesco Silvestro, impegnata in un ciclo di audizioni sui Lep in vista dell’attuazione dell’autonomia differenziata.
“Per la Basilicata – ha detto Bardi – l’autonomia differenziata è un’opportunità perché ci sono cose che possono fare solo le Regioni e altre per cui è necessario lo Stato.
Aver concluso con le compagnie petrolifere alcuni accordi e aver potuto reinvestire sul territorio quei soldi è già una forma di autonomia.
L’avanzamento dei processi di regionalismo differenziato – ha proseguito il presidente parlando alla Commissione rappresentata dal funzionario Paolo Cacopardo e dai consulenti Francesco Piscitelli e Catello Maresca – è un progetto che ha riflessi profondi sulla struttura e sull’articolazione territoriale del sistema finanziario nazionale nel suo complesso.
Eventuali decisioni squilibrate in materia rischiano di generare conflitti territoriali, oltre che provocare rinvii sine die del percorso autonomistico.
Ad ogni modo – ha sottolineato Bardi – la legge ha previsto diverse modalità per evitare un uso distorto del processo di autonomia differenziata: in particolare, il comma 2 dell’articolo 2 stabilisce che il Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro per gli affari regionali, può limitare le materie oggetto di negoziato proposte dalle Regioni per tutelare l’unità giuridica ed economica.
L’articolo 4, inoltre – ha concluso Bardi – indica che il trasferimento delle funzioni e delle risorse necessarie può avvenire solo dopo la definizione dei Lep e dei relativi costi, garantendo che non ci siano nuovi oneri per la finanza pubblica senza adeguati stanziamenti”.