CRONACA

Li vogliamo aprire gli occhi? Dopo Musk ecco Zuckerberg

Quella dei baroni del capitalismo della sorveglianza?

Scrive Shosana Zuboff: “Non siamo più il soggetto e nemmeno, come ha invece affermato qualcuno, ilo prodotto delle vendite di Google. Siamo invece gli oggetti dai quali vengono estratte le materie prime espropriate da Google per le proprie fabbriche di previsioni. Il prodotto di Google sono le previsioni sui nostri comportamenti, che vengono vendute ai suoi reali clienti, e non siamo noi. Noi siamo i mezzi per lo scopo di qualcun altro”.

E badate bene non commettete l’errore di ricondurre il tutto a una questione destra-sinistra. Come ci viene ricordato, Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google, “ebbe un ruolo di spicco nell’organizzazione della squadra” di Obama, “ponendosi alla guida delle strategie più moderne basate sui dati, in grado di rendere obsolete le vecchie arti politiche grazie alla scienza della previsione del comportamento.”

Nel quartier generale di Obama, in quel di Chicago si affermava che “l’elettorato è stato rimodellato, ogni singolo week end lo staff poteva osservare l’impatto degli eventi sui comportamenti previsti e sulle convinzioni di ogni elettore in tutta la nazione”.

E’ a dir poco inquietante quel che raccontarono Kreiss e Howard: “la campagna di Obama del 2008 ha raccolto dati significativi su più di 250 milioni di americani, compresa una vasta gamma di dati relazionali e comportamentali ricavati dal sito della campagna e da social media esterni come Facebook”.

Siete sicuri che tutto questo non ci riguardi?

Maurizio Bolognetti

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