Basilicata: Sì al Piano dimensionamento scolastico
Assessore Francesco Cupparo: “Le linee guida definiscono gli indirizzi, i criteri e le modalità attraverso i quali si perviene al dimensionamento della rete scolastica e alla programmazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche della Regione”
Le “Linee guida per l’elaborazione del Piano di Dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa regionale – triennio 2025/2028”, così come condivise nella riunione consultiva del Tavolo Tecnico interistituzionale del 26 novembre u.s, sono state approvate con delibera di giunta (n.715 del 28 novembre scorso). Ne ha dato notizia l’Assessore con delega alle Attività produttive, Lavoro e Formazione, Stazione unica appaltante della Regione Basilicata, Francesco Cupparo.
“Le linee guida – ha spiegato l’Assessore – definiscono gli indirizzi, i criteri e le modalità attraverso i quali si perviene al dimensionamento della rete scolastica e alla programmazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche della Regione”.
Le linee guida si riferiscono alla:
▪ definizione del dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche tale da garantire, nel rispetto dei parametri fissati dalle norme statali, l’assegnazione del dirigente scolastico e del direttore dei servizi generali e amministrativi, al fine di assicurare l’attuazione del diritto allo studio e il conseguimento del successo dell’azione formativa, unitamente alla razionale distribuzione degli istituti scolastici sul territorio;
▪ programmazione dell’offerta formativa, il più possibile in ottica di continuità e stabilità, ponendo particolare attenzione sia alle criticità sia alle potenzialità presenti nelle diverse aree.
“La dimensione organizzativa della rete scolastica e dell’offerta formativa – ha detto Cupparo – pone al centro il protagonismo degli alunni, dell’intera comunità scolastica, dei giovani e degli adulti, a cui sono assicurati adeguati strumenti e servizi di supporto per l’accesso, la frequenza, la formazione continua.
Tale dimensione tiene conto anche dei seguenti aspetti di carattere generale: sistema dei trasporti e dei collegamenti; aspetti socioculturali territoriali; andamento demografico e coerente distribuzione degli alunni fra istituzioni scolastiche; analisi strutturale degli istituti scolastici; reali opportunità occupazionali nel contesto territoriale; salvaguardia di plessi della scuola primaria in aree particolarmente disagiate; mantenimento dei piccoli plessi di scuola dell’infanzia; istituzione e/o mantenimento delle sedi associate/punti di erogazione per i percorsi di I livello dei CPIA (Centri Provinciali Istruzione Adulti)”.
“In particolare, il Decreto Interministeriale n. 127/2023 – ha riferito l’assessore – sancisce che il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ogni Regione è determinato utilizzando come coefficienti di calcolo i seguenti valori, relativi al numero di alunni: – per l’anno scolastico 2024-2025: 961 alunni; – per l’anno scolastico 2025-2026: 949 alunni; – per l’anno scolastico 2026-2027: 938 alunni.
La tabella allegata allo stesso Decreto Interministeriale ha previsto per la Regione Basilicata le seguenti dotazioni organiche dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi: – per l’anno scolastico 2024/2025: 84 unità, divenute 86 solo a seguito del Decreto-Legge 30 dicembre 2023, n. 215 (c.d. “Milleproroghe”) che ha previsto per ciascuna Regione una deroga del 2,5%; – per l’anno scolastico 2025/2026: 83 unità; – per l’anno scolastico 2026/2027: 82 unità”.
Cupparo ha evidenziato che “il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa, anche di quella integrata tra istruzione e formazione professionale, costituiscono l’atto fondamentale della capacità decisoria della Regione nel settore dell’istruzione e della formazione, da esercitarsi in relazione alla realtà socioeconomica e culturale del territorio di cui deve cercare di interpretare i bisogni, anche di lungo periodo.
Caratteristiche demografiche, culturali, socioeconomiche dei bacini di utenza aiutano ad evidenziare alcune aree di disagio sociale e scolastico o eventuali potenzialità.
La domanda di istruzione locale e il pendolarismo legato alle scelte delle famiglie rappresentano elementi utili per definire politiche di orientamento e di servizio al territorio, che mirino all’innalzamento dei livelli qualitativi e quantitativi dell’intervento educativo e dei risultati formativi.
La definizione del Piano regionale di dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche – ha aggiunto- non può non scaturire, quindi, da una interlocuzione tra i diversi livelli e ruoli istituzionali, ognuno segnato dalle proprie competenze e dai propri strumenti, per rispondere alla domanda di istruzione e formazione (espressa e potenziale) del territorio nel migliore dei modi, il più possibile condivisi.
È auspicabile che il dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche e la programmazione dell’offerta formativa siano ispirati ad una prospettiva di medio-lungo termine (andamento, situazione attuale, bacino di attenzione, previsioni).
L’assetto di una scuola -ha detto ancora Cupparo – non può essere messo in discussione e cambiato di frequente (la scuola per elaborare, omogeneizzare e attuare i piani dell’offerta formativa necessita di stabilità nel tempo), che tenga conto delle analisi e delle scelte operate precedentemente (accorpamenti già attuati, deroghe concesse nel precedente Piano)”.
In riferimento alle varie fasi previste di definizione ed approvazione del Piano, l’assessore ha informato che con ulteriore dgr (n.711 del 28 novembre u.s.) è stato stabilito di differire al 30 dicembre 2024 il termine per l’adozione del piano di dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche – anno scolastico 2025/2026.