POLITICA

Francia : Barnier si dimette, Macron invita Bayrou a pranzo

Il leader centrista 'è in corsa' per l'incarico di primo ministro. Il presidente ha detto che vuole nominarlo in poche ore, e stasera parlerà in tv

Dopo aver rassegnato le dimissioni del suo governo al presidente Emmanuel Macron, il premier francese uscente, Michel Barnier, ha lasciato l’Eliseo.

E’ stato accompagnato all’uscita del palazzo presidenziale dallo stesso Macron, con cui ha avuto un colloquio di circa un’ora. Prima di partire a bordo di un’auto dal cortile del complesso in cui ha sede la presidenza, Barnier ha anche discusso per qualche minuto con il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler.

Nelle prossime ore, dopo aver accettato le dimissioni di Barnier, riceverà nelle prossime ore la presidente dell’Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet, e successivamente, alle 15, il presidente del Senato, Gérard Larcher.

Macron, rientrato ieri sera dalla visita di stato in Arabia Saudita durata tre giorni, si rivolgerà stasera ai francesi in tv, alle 20, e ha intenzione di nominare in poche ore un nuovo primo ministro. I riflettori sono ora puntati su  François Bayrou, il leader centrista del MoDem.

Da sempre molto vicino al presidente francese, è stato invitato a pranzo ma Macron all’Eliseo, mentre un dirigente di Renaissance, il movimento macroniano, ha detto a Le Parisien che “è in corsa” per l’incarico di primo ministro.

Barnier, 73 anni, ex commissario europeo negoziatore durante la Brexit, è stato sfiduciato da un’ampia maggioranza di 331 deputati ed ha il record di governo dalla vita più breve durante la Quinta repubblica, appena 3 mesi.

La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, dopo aver ottenuto la maggioranza con la sua mozione, votata anche dal RN di Marine Le Pen, è tornata ad insistere sulla sua richiesta di dimissioni di Macron e presidenziali anticipate.

Marine Le Pen non ha fatto formalmente la stessa richiesta dopo la sfiducia ma ha assicurato che lei e il suo partito “lasceranno lavorare” il futuro premier per “costruire insieme” una manovra finanziaria “accettabile per tutti”.

Per Macron, è il ritorno alle settimane di rompicapo su un nome che possa ottenere il massimo di “non sfiducia” fra i deputati.

Un obiettivo rilanciato ieri sera durante il suo discorso in aula dall’ex premier Gabriel Attal, capogruppo in Parlamento dei macroniani, il quale ha proposto un accordo di “non sfiducia” con i socialisti per cercare di evitare un nuovo premier “sotto tutela” dell’estrema destra.

ANSA

 

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