POLITICA

Emergenza idrica, Val d’Agri. Lacorazza: “Gestione a singhiozzo”

"Siamo nuovamente di fronte al modo sbagliato con cui si gestisce questa emergenza che per onestà intellettuale ha la sua complessità anche rispetto a decisioni che devono essere assunte con gradualità e velocità rispetto alle situazioni che si presentano

“Anche il Presidente Bardi sarà ormai consapevole che non ha visto arrivare la crisi. Perché ogni giorno se ne aggiunge una, prima il tubo e poi le analisi, prima la potabilità delle acqua e poi le contro analisi.

Non credo sfugga anche a lui, sarebbe paradossale, che ormai si va verso i sei anni del suo governo, a proposito di accreditamento dei laboratori di ARBAB e di responsabilità di un governo del territorio su cui agiscono Autorità, Enti e Società che presidiano la gestione della risorse idrica”. Così il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza.

“Sono cadute le deboli argomentazioni sulle responsabilità di quelli di prima – me le avrebbe potute smontare replicandomi in Consiglio – e sulla richiesta di controproposte poiché ormai pure ad un bambino risulta chiaro che se ne avesse volute, il Presidente Bardi sarebbe dovuto venire in Consiglio regionale ad inizio luglio – prosegue Lacorazza -. Una volta messo il tubo, dovremmo proporgli di toglierlo?

Siamo alla ‘smorfia’, non alla buona politica e alla correttezza delle relazioni. Infatti in queste ore si annunciano possibili disagi in Val d’Agri per effetto del trasferimento di acqua (al momento destinate all’irriguo!!!) dalle sorgenti di questo territorio allo schema idrico della Camastra.

Non è in discussione lo spirito solidaristico verso i rilevanti disagi, danni ed apprensioni di 140.000 cittadini, così come non siamo stati noi a gettare ombre sulle strutture regionali – ne ho parlato in Consiglio – che hanno validato al potabilità dell’acqua ma non oso immaginare cosa sarebbe avvenuto a parte invertite. Anzi, ho conservato un ‘bestiario’.”

“In questo caso siamo nuovamente di fronte al modo sbagliato con cui si gestisce questa emergenza che per onestà intellettuale ha la sua complessità anche rispetto a decisioni che devono essere assunte con gradualità e velocità rispetto alle situazioni che si presentano.

Cosa sarebbe costato chiamare per tempo, evitando toppe tecniche, gli amministratori della Val d’Agri? Lo dico in anticipo.

Nelle interrogazioni depositate il 4 luglio si ponevamo alcune questioni ‘compensative’”, previste e proposte per legge, per un territorio che rifornisce anche petrolio. Forse si intravedeva un qualcosa mesi fa?

Lunedì – conclude Lacorazza – assisteremo alla soliloquio del Presidente Bardi, nel frattempo mercoledì è stato convocato il Consiglio regionale che non prevede alcuna comunicazione sulla evoluzione della emergenza e quindi alcun confronto”.

 

 

 

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