CRONACA

Quarant’anni fa, la neve paralizzò l’Italia: un confronto con il 2025

Il 15 gennaio 1985, una coltre bianca avvolse la Penisola, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva. La cosiddetta “nevicata del secolo” paralizzò il Paese, mettendo a dura prova infrastrutture e la quotidianità dei cittadini.

Quarant’anni dopo, un’ondata di maltempo simile ha nuovamente colpito l’Italia, riportando alla mente le immagini di quel lontano gennaio. Le similitudini tra le due nevicate sono innegabili: disagi alla circolazione, scuole chiuse, tetti crollati e città trasformate in paesaggi invernali.

Le immagini d’archivio, come quelle del servizio di Franco Corrado dalle Teche Rai, ci riportano ad una Basilicata  in bianco e nero, alle prese con una sfida imprevista. Strade impraticabili,  persone che faticavano a muoversi e a trovare riparo. Un’emergenza che mise a dura prova la macchina organizzativa dello Stato e la solidarietà tra i cittadini.

video rai Quaranta anni fa, “la nevicata del secolo”

Cosa è cambiato in quarant’anni? Le previsioni meteo sono diventate sempre più precise, i sistemi di comunicazione più rapidi e le infrastrutture, almeno nelle grandi città, più resistenti. Eppure, le immagini del 2025 ci mostrano che siamo ancora vulnerabili di fronte a eventi estremi.

Quali le sfide del futuro? Il cambiamento climatico sta rendendo gli eventi meteorologici sempre più imprevedibili e intensi. È fondamentale investire nella prevenzione, nella manutenzione delle infrastrutture e nella formazione dei cittadini. Inoltre, è necessario rafforzare la collaborazione tra istituzioni e cittadini per affrontare al meglio le emergenze.

Un patrimonio di memoria

La nevicata del 1985 è un capitolo importante della nostra storia. Ricordarla ci aiuta a comprendere meglio il presente e ad affrontare le sfide del futuro. Le immagini e i racconti di quell’evento ci invitano a riflettere sulla nostra capacità di adattamento e sulla necessità di costruire un Paese più resiliente.

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