Disturbi alimentari (DCA), conferenza di FdI
Presentata la proposta di legge, a firma dei consiglieri regionali di FdI, per il riconoscimento e la tutela delle persone affette da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DCA): “Un impegno concreto dalla Basilicata"
Questa mattina, presso la sede del Consiglio Regionale della Basilicata, si è svolta la conferenza stampa per la presentazione ufficiale della proposta di legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”, promossa dai consiglieri regionali Leone, Napoli, Fazzari e Galella.
Gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno illustrato i contenuti della proposta legislativa, volta a fornire risposte concrete a una delle emergenze sanitarie più pressanti, ma ancora sottovalutate, del nostro tempo.
Durante la conferenza stampa, i consiglieri hanno evidenziato l’urgenza di interventi sistematici e coordinati per affrontare una problematica che, in Italia, colpisce milioni di persone, con gravi ripercussioni sulla salute fisica, psicologica e sociale.
“La Basilicata si pone oggi al centro di una battaglia di civiltà e di attualità – ha dichiarato Rocco Luigi Leone, primo firmatario della proposta – rappresentando un passo avanti per la nostra Regione, che si candida a diventare un modello per il Sud.
L’obiettivo è garantire maggiore consapevolezza e tutela dei diritti delle persone affette da disturbi alimentari e delle loro famiglie.
Questi disturbi, tipici dell’era moderna, sono in costante crescita e riguardano fasce di età sempre più ampie. In passato, i disturbi alimentari colpivano prevalentemente adolescenti tra i 12 e i 13 anni, soprattutto ragazze; oggi, invece, l’incidenza si estende anche a bambini di 8-9 anni e coinvolge sempre più maschi.
In Italia, la mortalità per queste patologie tra gli adolescenti è seconda solo a quella per incidenti stradali. Grazie all’impegno del Governo Meloni – ha aggiunto Leone – i fondi disponibili sono stati strutturati, consentendo una programmazione delle azioni a livello regionale.
La Basilicata mette a disposizione 600 mila euro per implementare una rete di servizi adeguata agli interventi terapeutici e socio-assistenziali necessari”.
Leone ha inoltre sottolineato che in Basilicata opera, dal 2006, il Centro per i Disturbi Alimentari di Chiaromonte e che la proposta di legge mira a creare una rete di servizi efficace, potenziare gli investimenti nella formazione, individuare punti di ricovero e assistenza per pazienti e famiglie e introdurre il cosiddetto Codice Lilla nei Pronto Soccorso ospedalieri per consentire l’individuazione precoce dei disturbi.
“Come pediatra – ha concluso Leone- assisto spesso al dramma e alla solitudine delle famiglie che vivono queste problematiche a causa dell’assenza di una rete di supporto. Per questo, l’obiettivo principale della proposta di legge è la presa in carico dei giovani pazienti e il sostegno alle loro famiglie”.
Per Maddalena Fazzari, vicepresidente del Consiglio Regionale, “Quella dei disturbi alimentari è una problematica in forte crescita, che colpisce numerosi giovani e adolescenti.
Purtroppo i dati nazionali ci dicono che sono oltre 2 milioni gli adolescenti che soffrono di questa patologia. Una cifra inaccettabile che merita una risposta strutturale e coordinata da parte delle istituzioni. Quindi occorre promuovere misure di sensibilizzazione, di prevenzione e cura dei disturbi alimentari.
Queste necessitano del supporto di una rete di servizi multidisciplinari, medico-sanitari e socio-assistenziali, per affrontare le patologie in modo precoce.
Con questa proposta – ha proseguito Fazzari – la Basilicata punta ad adeguarsi alle linee di indirizzo nazionali, garantendo un’assistenza di qualità ai propri cittadini anche in questo ambito”.
Fazzari ha inoltre ribadito l’importanza di fornire ai giovani il supporto sanitario e psicologico necessario per promuovere una corretta alimentazione e una gestione adeguata delle emozioni, prevenendo l’insorgenza delle patologie legate ai disturbi alimentari, spesso ancora sottovalutate.
“Con questa proposta – ha concluso – si punta a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, per costruire una comunità più attenta e consapevole ai bisogni di salute piscologica e fisica”.
Il capogruppo di FdI, Michele Napoli, ha invece evidenziato gli aspetti più innovativi della proposta di legge “Volti a creare e potenziare una rete non solo sanitaria ma anche digitale, che utilizzerà strumenti tecnologici avanzati come l’intelligenza artificiale, perché ormai anche il medico di famiglia dovrebbe avere un’app”.
“Immaginate una ragazzina di 14 anni – ha affermato Napoli – che lotta contro il suo stesso corpo. Questa legge è per lei, per i suoi genitori e per tutte le famiglie che affrontano questa battaglia ogni giorno.
I disturbi alimentari sono tra le prime cause di morte negli adolescenti eppure spesso vengono diagnosticati troppo tardi. Con questa legge, vogliamo cambiare il corso delle cose”.
“La proposta di legge – ha poi spiegato Napoli – punta a creare una rete per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, offrendo risposte concrete ai pazienti e alle loro famiglie.
Questa è una sfida medica e culturale – ha sostenuto – che richiede interventi integrati e immediati; non sarà la legge a insegnarci a cucinare meglio, ma può insegnarci a nutrire le nostre menti e i nostri cuori, evitando che il cibo diventi un nemico”.
Napoli ha poi illustrato le principali azioni previste dalla proposta: sensibilizzazione della popolazione, diagnosi precoce, rafforzamento della rete di servizi multidisciplinari, sostegno alle famiglie e innovazione tecnologica.
“La proposta di legge si orienta su interventi concreti, come progetti educativi nelle scuole, l’istituzione di una cabina di regia regionale, la costruzione di una rete di ambulatori e centri residenziali e l’introduzione del Codice Lilla nei Pronto Soccorso per facilitare i percorsi di cura”.
Napoli ha inoltre rimarcato l’importanza dell’innovazione, che prevede l’uso di una piattaforma digitale per il monitoraggio dei pazienti e l’accesso ai servizi, l’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce e una valutazione annuale dei risultati per il miglioramento continuo.
“La spesa annuale – ha proseguito Napoli – ammonta a 650 mila euro per il triennio 2024-2026. È una cifra sostenibile per un impatto duraturo sul benessere della comunità”.
“Questa non è solo una legge – ha concluso il Capogruppo di FdI – ma un impegno concreto per dire basta al silenzio e alla solitudine dei disturbi alimentari”.