POLITICA

Indirizzi Piano Strategico, Pd e Bd: “Accolta la nostra proposta”

Lacorazza, Cifarelli e Marrese: “Il nostro voto di astensione all’avvio della procedura è motivato dall’accoglimento della nostra proposta che segna una traiettoria importante per il confronto che si articolerà nei prossimi mesi”

“Siamo agli indirizzi, e non al Piano Strategico Regionale. Per arrivare al piano ci vorranno circa 4 mesi e in questo tempo forze politiche e sociali, attori istituzionali e politici potranno dare il loro contributo e solo alla fine si potrà valutare una scelta definitiva.

Il nostro voto di astensione all’avvio della procedura è motivato dall’accoglimento della nostra proposta che segna una traiettoria importante per il confronto che si articolerà nei prossimi mesi”. E’ quanto precisano i consiglieri regionali di Pd e Bd, Piero Lacorazza, Roberto Cifarelli e Piero Marrese.

“Nello specifico – aggiungono i consiglieri regionali Lacorazza, Cifarelli e Marrese – la Giunta regionale si impegna a valutare i seguenti indirizzi della nostra proposta, ovvero: che il Piano parta da una analisi di contesto che analizzi quanto accaduto dal 2000 a oggi, a cominciare da una valutazione che attenga alla gestione e utilizzo delle risorse naturali (in particolare petrolio e acqua); che la redazione del Piano avvenga secondo missioni, assi e azioni che abbiano corrispondenza tra strumenti di programmazione, risorse disponibili e tempi di realizzazione; che si specifichi come il Piano concorra in termini concreti e misurabili, determinando strumenti di valutazione di impatto alla neutralità climatica in linea con le vigenti Direttive Europee e Nazionali; che il Piano incroci gli indicatori statistici di ASviS e ISTAT così da rendere misurabile e monitorabile l’andamento della Regione Basilicata, rispettivamente ai 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) che compongono l’Agenda 2030 e le disuguaglianze territoriali del benessere secondo il sistema BES; che si indichi, anche se per linee generali, la relazione tra spesa corrente ed entrate correnti per capire l’andamento del bilancio regionale; che si indichi, a esempio, i maggiori aggregati di spesa (forestazione – questione TIS/RMI, Piani Sociali di zona, Università, FUAL ecc.) e le entrate derivanti in particolare dalle royalties del petrolio e acqua; che si indichi una traiettoria di riforma della Governance coerente con la Strategia, la Pianificazione e la Programmazione regionale.

Infine si chiede di valutare in tempi rapidi il Piano di Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile di cui allo stato attuale solo le Regioni Basilicata e Calabria risultano sprovviste”.

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