L’Anno del patrimonio culturale e le strategie di promozione, Navracsics: evento ha alta visibilità
L’Anno europeo del patrimonio culturale ha e continuerà ad avere un’alta visibilità a Bruxelles. Ad assicurarlo è il commissario europeo per l’Istruzione, la Cultura, i Giovani e lo Sport, Tibor Navracsics, rispondendo a un’interrogazione dell’europarlamentare Michaela Šojdrová, membro della Commissione Cultura del Parlamento europeo.
“In che modo la Commissione garantisce che l’Anno europeo del patrimonio culturale sia adeguatamente promosso negli Stati membri e a Bruxelles?”, chiedeva Šojdrová facendo notare che l’Anno del turismo UE-Cina è pubblicizzato di più rispetto all’Anno del patrimonio culturale.
RIVALITA’
Il 2018, infatti, non è solo l’Anno europeo del patrimonio culturale, ma è anche quello del turismo UE-Cina. Due iniziative che in più occasioni sono entrate in “competizione” nei palazzi di Bruxelles.
La “rivalità” era già emersa nel novembre scorso (i due eventi allora non erano ancora stati inaugurati ufficialmente) quando la Commissione Cultura del Parlamento europeo, in un’interrogazione orale alla Commissione europea, aveva sollevato alcune “perplessità” sulle modalità di gestione dei due progetti (per approfondimenti leggi Ue, patrimonio culturale e turismo cinese si “contendono” il 2018).
L’Anno europeo del patrimonio culturale non deve uscirne indebolito, era in sintesi il messaggio della Commissione Cultura che – tra gli altri interrogativi posti alla Commissione europea – chiedeva: “Come si pensa di dare adeguata visibilità a due iniziative contemporanee?”.
E proprio sulla questione visibilità torna all’attacco Šojdrová: “A Bruxelles, vicino a Place Schuman, è difficile non notare i manifesti che pubblicizzano il 2018 come Anno del turismo UE-Cina mentre l’Anno del patrimonio culturale non è promosso allo stesso modo”, sottolinea l’europarlamentare ricordando, tra l’altro, che l’Anno del patrimonio culturale è “un ‘anno europeo’ ufficiale, approvato non solo dalla Commissione, ma anche dal Parlamento e dal Consiglio” mentre l’Anno del turismo UE-Cina “non è altro che un’iniziativa della Commissione in cooperazione con gli Stati membri”.
NAVRACSICS E LE STRATEGIE DI PROMOZIONE
Navracsics risponde passando in rassegna tutte le strategie messe in campo per promuovere l’Anno europeo del patrimonio culturale, facendo presente che l’iniziativa “ha un budget di 8 milioni di euro e circa il 17% del bilancio totale è dedicato a una campagna di comunicazione a livello dell’UE”.
A gennaio scorso c’è stato il lancio dell’evento in Belgio, che “si è svolto nell’iconica Grand Place di Bruxelles”, afferma il commissario europeo annunciando che l’iniziativa sarà anche “il tema portante dell’annuale Open Day del 5 maggio” quando, per celebrare la Giornata dell’Europa, le istituzioni europee a Bruxelles apriranno le loro porte al pubblico.
Navracsics ricorda poi il lavoro dei “coordinatori nazionali negli Stati membri, delle autorità regionali e locali e della società civile” nell’organizzare gli eventi legati all’Anno europeo del patrimonio culturale. C’è poi “una strategia attiva sui social media – sottolinea ancora il commissario europeo – con l’hashtag #EuropeForCulture, due piattaforme (Creative Europe e European Youth) e una newsletter bimestrale.
Sul sito web dell’iniziativa tutti i materiali sono scaricabili in tutte le lingue dell’Unione europea e poster e roll-up sono esposti in diversi edifici e spazi pubblici della Commissione”.
STABILIRE SINERGIE
E ancora: l’Anno europeo del patrimonio culturale “sarà il tema delle Giornate europee del patrimonio, con oltre 30 milioni di partecipanti ogni anno, a settembre, in diversi luoghi in tutta Europa – dice Navracsics -.
L’Anno del patrimonio culturale ha anche una forte dimensione internazionale e le sinergie con l’Anno del turismo UE-Cina sono stabilite attraverso vari eventi e progetti, come la conferenza di alto livello UE-Cina sul patrimonio mondiale, organizzata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura”.