Dal 13 aprile è in radio il singolo “Il pavone”, primo singolo estratto da “Animale sociale” nuovo album del cantautore Alessio Alessandra, progetto discografico uscito qualche mese fa per Rinoscky Records. Il brano scelto è il maggiore rappresentante del filone ironico dei testi di Alessio Alessandra: l’autore si prende gioco dei gradassi, dei materialisti, degli spocchiosi, dei megalomani, dei ciarlatani… insomma, dei pavoni.
“Animale Sociale” pone al centro la formula del teatro-canzone: “Le mie canzoni – spiega Alessio – hanno la comune caratteristica di guardare dentro le persone, descrivendone i tratti umani più nascosti, le debolezze, la capacità di essere corrotti, l’inadeguatezza agli schemi e alle aspettative umane, la tendenza a sfuggire all’interiorità per rifugiarsi nella facile gratificazione della materialità. Tutto ciò ci rende degli animali sociali”. Alessio, “avvocato penalista di giorno e cantautore dai testi irriverenti ma dai modi gentili la notte”, nelle sue canzoni, che nascono prevalentemente al pianoforte, non rinuncia al proprio istinto di osservatore dell’uomo, tanto da definirsi un “cantropologo”:“scruto me stesso e gli altri, elaboro i comportamenti relazionali tra gli uomini, talvolta di ciò mi indigno, altre volte me ne meraviglio, riconosco che spesso la mia ispirazione trae origine dall’indignazione”, continua l’autore.
Composto da 13 brani, l’album parte con un “Cappello” introduttivo, scritto da Alessio Alessandra ed affidato alla voce di Edoardo Siravo, che dà la linea della poetica di tutto il lavoro che spazia dalla ricerca della felicità (“L’albero non c’è”), al gioco dissacrante con cui il cantautore descrive la dimensione terrena e le sue meschine materialità (“Signor Caronte”). Nel quarto brano arriva la dichiarazione d’amore per la vita e per la musica in “Vivo di la (là)” (con la voce di Valeria Graziani) a cui segue un altro tema caro ad Alessio, la riflessione sull’incapacità di comunicare tra gli uomini, sull’imperversante egoismo che non tollera il confronto in “Stammi a sentire”. Il cuore dell’album è rappresentato da “Il mio amico pazzo” in cui viene descritta l’inettitudine dell’uomo, il segnale più evidente dell’”animale sociale”. Si arriva al ritmo incalzante e al testo sarcastico de “La marcia della mela marcia” e all’ironia de “Il pavone” in cui l’autore si prende gioco dei gradassi, dei materialisti, degli spocchiosi, dei megalomani, dei ciarlatani. “Io sono il giusto… giustizia, amicizia, modestia a parte” è una fotografia all’uomo che ama dichiararsi ciò che non è, mentre “Ben 10 euro” è un’invettiva politica ricca di ironia e calata in un sound diviso bruscamente tra un rock un po’ elettronico e il mondo classico. Il disco si avvia alla conclusione con “La canzone senza senso”, “Tino Vitalino”, che racconta il successo transitorio e la gloria effimera dell’uomo, e “La giustizia dei re”, una malinconica ballata con cui l’autore si congeda osservando triste quella grande fetta di società inconsapevole dei propri immeritati privilegi.
Note biografiche: Cantautore ed avvocato penalista, Alessio Alessandra dice di sé: “con la musica nutro l’anima, e con la legge la mente”. Nato a Novara il 22 aprile 1979 e trasferitosi dopo pochi anni con la famiglia in Sicilia, Alessio ha saputo conservare e mixare il meglio dei tratti del piemontese e del siciliano, dandone forma d’arte nella scrittura, nella musica e nell’interpretazione. Pur senza essere uno strumentista, è riuscito a trovare il collante ideale per fare sposare suoni e parole in canzoni controcorrente, dove unisce il garbo di Lelio Luttazzi al lato istrionico di Gigi Proietti. Nella sua crescita artistica, ha attraversato formazioni rock, studiato jazz e approfondito le origini del cantautorato europeo. Frontman della Piccola Orchestra Malarazza, dal 2009 e per due anni e mezzo, con la band vive un breve ma intenso momento di popolarità grazie alla trasmissione televisiva “Italia’s got talent”. In questi anni in cui Alessio ha imparato a respirare il palco e a muoversi rapportandosi a un pubblico cantando dal vivo. Dopo una intensa tournèe estiva, nell’autunno del 2011, Alessio Alessandra si stacca dalla Piccola Orchestra per intraprendere un percorso prettamente cantautorale. La separazione dal gruppo è stata per lui la svolta. Con un impegno a testa bassa e totale verso il cantautorato e il teatro-canzone, che lo hanno portato a partecipare e a vincere concorsi nazionali. Decide di intensificare la propria attività creativa, incrementando il proprio repertorio di nuove creazioni. Alle già apprezzate “La marcia della mela marcia”, “Vivo di la (la’)” e “Tino Vitalino”, si aggiungono “Signor Caronte”, “Ben 10 euro”, “La canzone senza senso”, “Il mio amico pazzo”, “Il Pavone”, etc. Nel 2013, con il brano “Signor Caronte”, vince il primo premio al concorso nazionale della canzone d’autore “Musica Controcorrente” e conquista la finale del “Premio Bindi”. Nel 2014, con la canzone “La giustizia dei re”, raggiunge la finale del concorso nazionale “Botteghe d‘autore”. A marzo 2018 uscirà il primo disco dell’artista siculo/piemontese.