LUCA PACIONI – “Complice” dal 1 giugno
Da venerdì 1 Giugno è in radio “Complice”, terzo singolo estratto e title track del disco d’esordio di Luca Pacioni, uscito il 20 Novembre.
“È un inno alla terra, all’Umbria e alla sua gente. Ispirazione, comprensione e ricerca di se stessi sono il filo conduttore di questa canzone. Tutto questo nei luoghi dove una parte importante dell’album ha preso vita”.
Il video è stato girato in Umbria tra Trevi, Assisi, Spoleto, Bevagna e le vie del Sagrantino con la regia di Erika Errante.
«Per me l’uscita di “Complice” – afferma l’artista – rappresenta molto, non è solo il mio primo album o la raccolta di tutte le canzoni scritte fino ad ora, “Complice” è ciò che sono io. Per la prima volta mi trovo a condividere sensazioni e sentimenti come mai fatto prima. Amore e complicità sono il filo conduttore di questo disco, esistono innumerevoli situazioni che possono influenzare il nostro stato d’animo, il nostro futuro e il senso più profondo dello stare insieme. Molto spesso siamo noi stessi complici di quello che ci circonda. Ho iniziato a scrivere canzoni fin dal primo momento in cui ho preso in mano una chitarra, all’età di dodici anni, e poi non ho mai smesso. A volte mi ritrovo a capire me stesso e quello che mi sta vicino solo dopo aver scritto una canzone».
Questa la tracklist dell’album “Complice”: Vento – Sei tu – Crudelmente – E Così – Complice – Spazio – Nudità – Il Senso – Dimmi – Il Mondo Fuori – Resta
Luca Pacioni nasce in provincia di Milano nel 1985. Inizia a suonare la chitarra a dodici anni. All’inizio era pura emulazione dei grandi della tv, poi la scoperta dell’esistenza di note e note, armonie e rumori, suoni e frastuoni, parole, significati e voci. I primi due pezzi sono nati a dodici anni su un quaderno. Crescendo, sono arrivate le cover band: ha cantato e suonato su ogni palco disponibile, che fosse un locale o una sagra di paese, guadagnando critiche, applausi ma soprattutto esperienza. Nel frattempo ha continuato a scrivere canzoni su quaderni e foglietti, scoprendo che in quelle parole poteva dare voce alle emozioni. Nelle note trovava spazio l’espressione degli stati d’animo difficili da sfogare nella vita di tutti i giorni. La passione delle domeniche in camera e in sala prove è diventata tutto ciò: canzoni che parlano di percorsi e incontri in cui ritrovarsi.