Festa dei Gigli 2018, un Manifesto-appello per i bambini migranti nel Mediterraneo
La Festa dei Gigli di Nola e la Rete delle grandi Macchine a spalla Patrimonio dell’Umanità per i bambini in movimento sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo.
Proprio nei giorni della nota festa del comune campano e in occasione del World Refugee Day, viene diffuso un Manifesto-appello ai decisori politici e alle agenzie internazionali a “riservare attenzione massima ai bambini degli esodi moderni che spesso pagano con la vita scelte obbligate”.
I promotori si “dichiarano contro ogni forma di ostilità, sfruttamento, abuso, violenza che abbia come destinatari bambini inermi che da soli o con i loro genitori solcano le acque del Mediterraneo, vittime inconsapevoli di un’immane tragedia sociale ed umana”.
E ancora, “esortano le comunità d’eredità del patrimonio culturale immateriale italiano riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, che ben capiscono il valore della relazione e del dialogo, ad individuare insieme e condividere una comune linea di attenzione a questo delicato problema”.
Infine, dedicano la festa dei Gigli di Nola “alla purezza dei bambini e dei ragazzi che hanno perso la loro vita in mare o che si trovano in difficoltà lontani dai loro affetti, alla ricerca di acque calme e porti sicuri”.
LA RETE DELLE GRANDI MACCHINE A SPALLA
“Lo scorso anno – dice Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico del Progetto UNESCO della Rete delle grandi Macchine a spalla italiane – sono stati più di 400 i bambini morti sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo. In migliaia sono vittime di abusi, schiavitù, sfruttamento e detenzione nei campi di transito in Africa.
Cinquanta milioni sono i bambini in movimento nel mondo sulle rotte migratorie, 28 milioni i bambini allontanati dalle loro case e dai loro affetti a causa di conflitti. Moltissimi sono minori non accompagnati. Ce lo dice con forza l’UNICEF. Una tragedia immane alla quale la Rete delle grandi Macchine Patrimonio UNESCO, modello e fonte di ispirazione, vuole dare voce nei momenti che sono di festa per altri bambini più fortunati.
Lo fa con un Manifesto che è un appello ai decisori politici, alle agenzie internazionali ma anche un’assunzione di responsabilità da parte di una grande comunità, quella della Rete che coinvolge diverse città di altrettante Regioni italiane, che chiama a raccolta le comunità d’eredità del patrimonio culturale immateriale italiano UNESCO che basano la loro esistenza sul concetto di dialogo e di rispetto della diversità culturale, per dare un contributo concreto alla divulgazione e alla conoscenza di questa aberrazione in un mondo in cui la mancanza di attenzione verso i bambini è davvero una seria ipoteca alla sopravvivenza civile dell’Umanità”.
L’iniziativa verrà declinata ed implementata già nel corso dei prossimi mesi in occasione della Faradda dei Candelieri a Sassari e per il Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo.
L’obiettivo, creare ponti di condivisione dando un contributo fattivo, così come le comunità della Rete hanno imparato a fare , lavorando insieme e in sinergia, da molti anni.