Si intitola “All’Ospizio” ed è il nuovo singolo di Acronimo Costanzo che ha anticipato il quarto album dell’artista intitolato “Il frastuono delle formiche”
All’OSPIZIO: I NONNI E LA TERZA ETA’ VISTA DA ACRONIMO COSTANZO. L’IRONICO RITORNO DEL CANTAUTORE TOSCO-NAPOLETANO CON IL SUO NUOVO ALBUM.
Si intitola “All’Ospizio” ed è il nuovo singolo di Acronimo Costanzo che ha anticipato il quarto album dell’artista intitolato “Il frastuono delle formiche”, uscito a maggio su etichetta Suono Libero Music.
In questo brano il cantautore, nativo di Frattamaggiore (Na) ma residente da anni nella lucchese Capannori, dove insegna come Maestro di scuola primaria, sceglie la chiave dell’ironia-filosofica per parlare dell’importanza dei nonni : “Ognuno di noi è un universo prezioso, portatore sano di amore senza età- afferma Acronimo- il tempo non esiste, esistono solo lo sviluppo intellettivo continuo e la crescita emotiva di ciascuno”. E continua così a spiegare la scelta di parlare di una tematica tanto attuale quanto bistrattata come la terza età : “Se accettiamo i limiti e la ricchezza del tempo, possiamo pure metter da parte gli orologi e calendari e contemplare le rughe dei nostri nonni per capire che i cari vecchi sono la quotidiana saggezza e sono Indispensabili eternamente”.
LA CANZONE “All’OSPIZIO”
Inconsapevole special guest è l’attrice Marisa Laurito, presente con un campionamento vocale con quel suo “fetente”, entrato di diritto tra le frasi cult della commedia all’italiana, tratto dal celebre film “Il mistero di Bellavista” di Luciano De Crescenzo.
La canzone, arrangiata da Marco Corcione con la direzione artistica di Nando Misuraca, ha un’ubicazione geometricamente “triangolare”.
Sono 3 difatti le città coinvolte nella mente dell’autore: Roma per la bellezza del suo romanesco (percepibile nel cantato), Atene per l’andatura incalzante del Sirtaki (udibile nell’arrangiamento), e Parigi per l’immagine che il brano nel suo insieme vuole rimandare, un trio di musicanti di strada tra le boulevard parigine.
Il testo narra di una vicenda che appartiene alla realtà d’oggi ma che sfocia in un finale surreale. Un nipote “fetente” lascia da solo il nonno in un ospizio incurante dei suoi sentimenti e desideri…l’anziano che malinconicamente accetta la scelta. Prima però, un ultimo atto: lasciare un bel regalino al nipote, un testamento tanto saggio e appropriato quanto ironico e amaro.
Il videoclip, scritto e sceneggiato dallo stesso Acronimo Costanzo, è curato dal giovanissimo Davide De Luca con la partecipazione in scena di Michelangelo Costanzo(padre del cantautore) nel ruolo del “nonno”, Angela Onorato (notaio), e le gemelle Milena e Veronica Auletta (nipoti).
L’ALBUM “IL FRASTUONO DELLE FORMICHE”
Il nuovo progetto discografico di Acronimo Costanzo, prodotto con l’etichetta indipendente Suono Libero Music, è un disco variegato e poliedrico che rispecchia perfettamente le tante anime dell’autore che ha composto le 14 tracce presenti sia per quanto concerne il testo che la composizione musicale.
Forte l’amore per il mondo dei bambini (ricordiamo che nel quotidiano Costanzo è un maestro elementare) con le filastrocche “il Coccodrillo, il pescecane e il burattino” o “La Lucertola Nicola”. Di matrice più cantautorale i brani “La canzone del perdente”, “Ho conosciuto un uomo”, “L’Uomo di Bari Vecchia”, “Via A.Gramsci n.5”, “All’ospizio”.
Si spazia da sonorità pop a quelle jazz con brani come “Manco Fossi Lorenzinho” (dedicata al calciatore Lorenzo Insigne, con special guest in video Nando De Napoli, centrocampista del Napoli di Maradona), “Il frastuono delle formiche”, “Addomesticandoci”, “Merci Beacoup”, “Sempre caro mi fu quell’ermo colle laggiù”.
Particolare l’omaggio ad Antonio De Curtis, in arte Totò, nel brano “Il principe e l’amore”.
Gli arrangiamenti sono curati da Marco Corcione con la supervisione artistica di Nando Misuraca che ha diretto anche l’artista per le incisioni delle parti vocali ed ha visto la partecipazione di musicisti professionisti come Michele Marini (sax) , Emiliano Barrella (batteria), Frank La Penna (basso), Vincenzo Palumbo (chitarre)