Simon nuovo singolo, “ Aria “, una canzone Pop che racconta di un viaggio interiore di una donna
Simon, pseudonimo di Simona De Bartolo, è una cantautrice italiana. Dopo il successo con il suo primo singolo “Un Pugno di Sabbia” remake dei Nomadi, a cui le sono stati concessi i crediti per la pubblicazione dagli autori Soffici- Fontana e dalla Sony- Universal, decide di fare sul serio cimentandosi nella scrittura di un album tematico dal titolo Elements, partendo dalla pubblicazione di ” Acqua”, pezzo che descrive la società dal punto di vista dell’artista e dopo pochi mesi, il 14 dicembre pubblica il secondo brano, Aria .
Tratto dall’album “Elements”, il secondo singolo della cantautrice Simon, “ARIA”, parla di un viaggio introspettivo di una donna che subisce maltrattamenti fisici e psicologici dalla persona che lei considerava il suo “amore”. Una donna confusa e indecisa ai primi segnali di violenza, combattuta tra amore e delusione profonda, in bilico tra il restare o il lasciar andare, sperando che si tratti solo di sfoghi passeggeri anche se di una rabbia feroce e incontrollata.
Momenti che però divengono sempre piu frequenti e ingestibili, cosi che tutto le viene a mancare, e mentre vorrebbe che tutto questo non fosse vero, consapevole però che non è facile fingere a se stessi che tutto vada bene quando invece sente che è l’aria che inizia a mancare, diventa spettatrice e antagonista di un amore malato, che ferisce, tradisce, punisce, che prende a schiaffi cuore e corpo e tra pugni e carezze, la manda su un’altalena impazzita dal quale non riesce a scendere. Ma intanto lei comincia a fare i conti con la propria anima , e a riflettere su cosa è giusto per se stessa.
Emerge così il desiderio di liberarsi da chi tenta di imprigionarla nella paura e nell’insicurezza, la voglia di riappropriarsi della propria dignità, il costante sapere nel profondo che nonostante tutto ciò che le sta capitando, l’amore comunque esiste. Ed esiste anche quel reagire, quella forza che noi donne ci portiamo dentro, una fonte inesauribile, una riserva, un’ancora di salvataggio che abbiamo imparato ad usare quando sentiamo di essere arrivate al limite.
E’ vero, si ha paura delle conseguenze, dell’abbandono, della solitudine, della vergogna, tutti sentimenti che impediscono di muoversi, ma allo stesso tempo si riesce a rompere il muro dei dubbi e si arriva a comprendere che se non si agisce, si diventa vittime e carnefici di se stesse, assecondando le scelte di un amore malato.
Una decisione difficile la denuncia, ma la libertà, l’amore vero, quello puro, quello pulito, vincono. Non si può rimanere in silenzio. Non si può far finta di nulla.
La denuncia è l’arma e la giustizia.
Aria che manca, aria che si torna a respirare, sempre finchè si è in vita.
“Per me la giustizia è una cosa fondamentale, nella vita ho avuto la fortuna di imparare a conoscere il rispetto, ma ho anche vissuto nella violenza.
Ho assistito e conosciuto tipi diversi di amore, quello malato e quello sano, e nella vita ho capito che è importante decidere da che parte stare, se vivere un amore sano o un amore malato. Ho capito che l’amore malato porta ad ammalare se stessi e le persone che lo circondano, come i figli per esempio, la cui vita e mente vengono spesso devastati, e se vogliamo insegnare ad amare non dobbiamo dimenticare che l’amore e il rispetto devono andare di pari passo, e se così non accade, bisogna reagire, denunciare, vincere. Per un mondo migliore, per se stesse e per essere d’ esempio per la società.”
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