“I CAMMINI”: A MIGLIONICO “L’ORGANO NELLA VENEZIA DEL CINQUECENTO”
Con “L’organo nella Venezia del Cinquecento” il 24 febbraio alle ore 19,00 a Miglionico nella chiesa di Santa Maria Maggiore prosegue il progetto “I Cammini – Tracce di religiosità nelle diocesi della Basilicata”.
Il prof. Francesco Cera si esibirà all’organo costruito da Giuseppe Rubino nel 1749 con canne di un precedente strumento del XVI secolo. Le esecuzioni musicali sono a cura della Fondazione Orchestra Lucana presieduta da Franco Lisanti e con la direzione artistica del Maestro Vincenzo Perrone.
“I Cammini – Tracce di religiosità nelle diocesi della Basilicata” – spiegano i promotori in una nota – è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina, dall’Associazione Parco Culturale Ecclesiale “Terre di Luce” e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, patrocinato dal Pontifico Consiglio della Cultura e dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
Come è noto, l’organo è uno tra gli strumenti più antichi della musica occidentale. All’inizio era uno strumento tenuto in mano, successivamente si è sviluppato anche in uno straordinario elemento d’architettura, in specie nei luoghi sacri.
Il Cammino degli organi a canne si propone di avviare una valorizzazione culturale dell’ingente patrimonio di organi storici conservato in Basilicata, e dei luoghi dove sono collocati, attraverso una rassegna di concerti. “L’organo nella Venezia del Cinquecento” rientra nel Cammino degli organi a canne realizzato grazie alla preziosa collaborazione dell’esperto prof. Cera.
Francesco Cera, bolognese, perfezionatosi sotto la guida di Luigi Ferdinando Tagliavini e di Gustav Leonhardt, è oggi affermato tra i più apprezzati interpreti della musica antica.
Dopo aver fatto parte dell’ensemble Il Giardino Armonico al tempo delle loro innovative incisioni vivaldiane (1992-94), ha fondato nel 1996 l’Ensemble Arte Musica col quale si dedica al repertorio vocale italiano, tra cui i Responsori di Gesualdo, i Madrigali guerrieri e il Vespro della Beata vergine di Monteverdi, le musiche a una e due voci di D’India, le Sinfonie a tre di Stradella.
Si è esibito come solista su organi storici e al clavicembalo in prestigiose rassegne in Europa, Scandinavia e Stati Uniti.
Come solista al clavicembalo e su organi storici, ha al suo attivo numerose incisioni discografiche che spaziano da autori del cinque-seicento italiano, quali Trabaci, Rossi, Merula, Storace, fino alle sonate di Domenico Scarlatti, le suites di D’Anglebert e a varie opere per organo e per clavicembalo di Bach.
Di recente uscita è l’incisione di musiche di Francisco Correa de Arauxo, registrate per l’etichetta Brilliant Classics sull’organo rinascimentale di Garrovillas de Alconètar, in Estremadura (Spagna).
Si è particolarmente impegnato nella diffusione della musica organistica italiana, tenendo corsi d’interpretazione presso importanti istituzioni in Europa e negli Stati Uniti, ed è attivo nella tutela degli organi storici come Ispettore Onorario presso le Soprintendenze di Salerno-Avellino e regione Basilicata.
Ha collaborato per circa 15 anni con I Barocchisti e il Coro della Radio Svizzera diretti da Diego Fasolis in numerose produzioni discografiche. Dal 2015 è titolare della cattedra di clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio “E. R. Duni” di Matera.