Governo: arriva il reddito di inclusione
Contro la povertà il ministero del Lavoro lancia il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), una misura destinata alle famiglie in difficoltà, che in media dovrebbe assicurare 320 euro a nucleo, coprendone 180-220mila, per un totale di beneficiari pari a circa 800mila-1milione, metà dei quali minorenni. Le richieste per ottenere l’aiuto potranno essere presentate a partire da inizio settembre. Il beneficio sarà concesso bimestralmente, per un ammontare pari a 80 euro mensili per membro, per un massimo di 400 euro nel caso di nuclei con 5 o più componenti. Per ottenere il beneficio bisognerà soddisare determinati requisiti economici (Isee inferiore o uguale a 3 mila euro) e familiari (presenza di almeno di 1 minorenne, oppure di un figlio disabile o ancora di una donna in stato di gravidanza). Inoltre occorrerà aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, una sorta di accompagnamento per uscire dalle condizioni di povertà. Quindi le famiglie saranno chiamate a impegnarsi nella ricerca di un lavoro, ma anche nel ragguungimento di obiettivi di istruzione (frequenza scolastica) o sanitari (vaccinazione). Per accedere al sostegno è necessario fare richiesta (a partire dal 2 settembre). Sarà valutata la situazione di ciascuno, assegnando un punteggio a seconda dei carichi familiari e dei redditi. Poletti: speriamo di avere il prossimo anno risorse doppie Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha sottolineato come il decreto interministeriale per l’avvio del sostegno sia stato “pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale” (12 articoli in tutto). E spiega: “Il Sia, il Sostegno per l’Inclusione Attiva, è un ponte, uno strumento di anticipazione al reddito di inclusione. Il via libera che segna la prima tappa in vista della attuazione del Piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale e all’introduzione nel nostro Paese, per la prima volta nella storia, di una misura unica nazionale specificamente dedicata: il reddito di inclusione”. “Si adotterà una scala di valutazione del bisogno per raggiungere i più bisognosi, superando l’approccio ‘categoriale'”, ha ammesso il ministro che si propone l’obiettivo “di avere il prossimo anno risorse doppie per il reddito d’inclusione. Intanto – ha aggiunto – partiamo a settembre con 750 milioni”. Ed ha concluso: “C’e’ un quadro d’interventi utili per le persone in condizione di fragilita’: lottiamo contro poverta’ economica, educativa e alimentare. Inutile dare soldi da Roma in tutta Italia senza conoscere le realta’. Fondamentale il dialogo capillare con i territori e i comuni”.