TIMOTHY MOORE – LOST AT SEA
Lost At Sea
Perdersi in mare è la cosa più semplice che ci possa capitare. Esprimere quella sensazione, invece, non è da tutti. Timothy Moore prende ispirazione dall’infinito per Lost At Sea, alla deriva, che si pone il non semplice obiettivo di bissare il successo dell’apripista 5 in the morning.
Ancora una ballad ariosa, che parte dal pianoforte per poi dare spazio a un arrangiamento avvolgente. Un crescendo costante come una marea, tutto d’un fiato, fino alla coda finale, in cui torna il sospiro della contemplazione.
Lost At Sea, con la produzione di Michele Tadini, è un brano diverso da 5 in the morning, com’è giusto che sia per un artista che non ha bisogno di ripetersi nel pur breve percorso della sua carriera, il cui orizzonte si promette lungo, come quello del mare…
Il Videoclip di Lost At Sea
Slow motion, panoramiche aeree, e un bianco e nero degno del compianto Maestro di fotografia Robert Frank. Questi gli elementi espressivi del videoclip di Lost At Sea (firmato da Jacopo Pietrucci), degni di un cortometraggio del Festival di Locarno. Un viaggio tra landscape diversi, stagioni che si confondono, in un valzer di movimenti di camera. C’è la neve che cade uguale sugli scenari come sui personaggi, ci sono le montagne, così come c’è il mare del titolo, anche se, paradossalmente, solo per il tempo di una breve sequenza. Ma rivivendo i frame nella loro interezza, ci si rende conto che gli scenari en plein air che contraddistinguono la totalità delle immagini sono stati introdotti da una brevissima sequenza iniziale che avevamo dimenticato: una carrellata laterale che potremmo definire la soggettiva da un treno del metrò. E allora, forse abbiamo convissuto solo un sogno; frutto del volo di fantasia nato dalla mente di un viaggiatore metropolitano.
Cenni biografici
Timothy Moore, artista italo-inglese, è stato iniziato alla musica sin dalla giovane età in una famiglia con una profonda cultura musicale classica. Polistrumentista, si innamora dell’Opera e, non a caso, scopre anche i Queen che tutt’ora ama. Debutta con il primo album solista dove compare anche la prestigiosa firma di Michele Tadini, docente al conservatorio di Lione nonché figlio d’arte del famoso pittore e scrittore Emilio Tadini. Timothy arriva da anni di carriera indipendente come leader della band Mood (tour in 9 paesi con più di 200 concerti all’attivo tra cui lo storico FestiMad di Madrid e lo Youbloom Festival in Irlanda; instore tour nelle varie FNAC europee; Indie Week in Canada). Il trio da lui formato, sotto contratto con Ventilador Music – Schubert Music, nasce a Barcellona (dove ha vissuto per 13 anni) e, oltre che front-man, è stato anche compositore e autore di tutte le canzoni.
A novembre 2018, c’è stato il suo debutto in Italia (per OurTime Records) coi singoli The Rain e worldwide 5 in the morning. Esce ora l’album Where Dreams Are Made, preceduto dal singolo Lost at Sea