Coronavirus stop alle fake news con il sito CoronaCheck
Nasce il primo sito di Fact Checking interamente dedicato alla verifica scientifica di notizie inerenti al coronavirus. Si chiama CoronaCheck ed è raggiungibile all’indirizzo https://coronacheck.eurecom.fr/.
Lo ha realizzato un team di ricercatori del Dipartimento di Data Science di EURECOM (Francia), della Cornell University (USA) con la collaborazione della Johns Hopkins University (USA).
Le notizie vengono verificate sulla base di dati ufficiali provenienti da: World Health Organization (WHO), Governi e Ministeri della salute di Italia, Australia, Taiwan, China, Canada
Con la diffusione del virus COVID-19, c’è stato un picco di disinformazione sulla sua origine, diffusione ed effetti. Molte affermazioni errate e fuorvianti vengono quotidianamente diffuse sui social network, creando spesso confusioni ed inutile allarmismo.
Il sito web consente di verificare se una determinata frase sia vera o falsa. Ad esempio: “Il 12 marzo, i nuovi casi di Coronavirus sono aumentati solo del 5% negli USA”, “La mortalità in Italia è molto più alta che in Francia”, “In tutta l’Australia ci sono 5 casi”, “Il tasso di mortalità sta scendendo in China”, “In Brasile ieri ci sono stati 50 casi”.
E così via. CoronaCheck è in grado di verificare affermazioni inerenti casi confermati di coronavirus, persone guarite, decessi e tassi di mortalità.
Per ogni verifica, il sistema mostra un’etichetta vero/falso e una spiegazione di come il sistema di Intelligenza Artificiale sia giunto a quella conclusione.
L’algoritmo, inoltre, dinanzi ad affermazioni che non è in grado verificare, chiede feedback all’utente affinchè possa aiutarlo nel processo. In questo modo, il sistema apprende dal feedback degli utenti come gestire nuovi tipi di reclami e su come sfruttare nuovi set di dati.
Sulla necessità di contrastare le fake news sul coronavirus è intervenuto anche il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella.
“Sin dall’inizio di questa drammatica vicenda ho fatto appello ai cittadini a informarsi esclusivamente attraverso i siti ufficiali del governo, delle istituzioni sanitarie, le testate giornalistiche nazionali e locali e le agenzie di stampa, perché in momenti come questi l’accreditamento delle fonti, la professionalità degli operatori dell’informazione, la completezza e la credibilità dei contenuti informativi fanno la differenza.
Penso che sia necessario che tutti, compresi i grandi operatori del web, facciano la loro parte per isolare le fake news che giocano contro l’interesse collettivo”. (Inpgi Notizie)