Coronavirus, governatore Bardi: “2,5 milioni di euro per social card
Care amiche e cari amici,
in queste giornate che sembrano non finire mai, le preoccupazioni che abbiamo per le nostre famiglie e per i nostri cari si amplificano.
E con esse anche le difficoltà economiche di un tessuto produttivo che ormai è fermo.
Responsabilità di chi governa non è quella di fare proclami roboanti sui social e neanche di continuare un clima perenne di campagna elettorale, ma di essere concretamente vicini alla gente.
Con la Giunta abbiamo deciso di iniziare a finalizzare da subito aiuti per chi è materialmente in difficoltà.
Abbiamo stanziato – per ora – 2,5 milioni di euro serviranno a finanziare una social card dedicata esclusivamente a quanti soffrono – perché senza alcun sostegno – questo periodo di crisi.
Serviranno a dare sostegno concreto a quanti sono in cura ai servizi sociali. Nuclei familiari che sono sulla soglia della povertà e che questa crisi rischia di buttare nella disperazione.
E’ una prima misura, è un primo intervento tampone che secondo i nostri calcoli darà una risposta a circa 5.000 nuclei familiari, per un contributo medio, per una famiglia composta da 5 persone, di 800 euro. Abbiamo chiamato questa delibera “Social Card Covid19” e servirà a tamponare alcune emergenze.
Studieremo inoltre altri interventi per aiutare chi è in difficoltà, perché, l’impegno è di non lasciare nessuno indietro. Da questa crisi usciremo tutti insieme.
Questa misura passa attraverso le amministrazioni comunali. Sono infatti i Comuni, con i sindaci, che non mi stancherò mai di ringraziare per il lavoro encomiabile che stanno facendo in queste ore, i capisaldi delle nostre comunità.
E in queste ore, proprio perché viviamo un momento difficile per tutti, che ho pregato alcuni di loro di avere un atteggiamento più consono alla carica che le loro comunità gli hanno affidato.
Ma non è questo il momento delle polemiche e capisco bene che, specialmente nei piccoli Comuni, la pressione che viene esercitata sui primi cittadini è intollerabile.
Ed è quindi un appello che mi sento di rivolgere a tutti i lucani. Fino ad ora in Lucania vi sono un centinaio di cittadini positivi al Coronavirus. Molti di questi sono a casa – in quarantena – solo alcuni sono in ospedale e allo stato solo 16 in terapia intensiva.
E il mio augurio è che presto ne possano uscire.
Tutto questo è dovuto al vostro senso di responsabilità, al fatto che sia pur tra mille difficoltà le ordinanze che ho emanato sono state recepite e rispettate e che l’intera comunità lucana ha ben compreso il valore di stare a casa.
Oltre a questo, come ho già annunciato, non solo abbiamo attrezzato gli ospedali di Potenza e Matera ma abbiamo anche individuato altre due strutture nel caso – e non me lo auguro – ci fossero ulteriori ammalati di Coronavirus. Nel frattempo abbiamo iniziato già ad utilizzare i test rapidi per il personale impiegato negli ospedali e man mano lo estenderemo a tutti i medici in servizio.
Abbiamo istituito una task force specifica che andrà a trovare gli ammalati presso le loro abitazioni per un controllo ovviamente dotato di tutti i dispositivi di protezione personale.
Questo anche per rassicurare i medici di famiglia che sono la prima interfaccia del sistema sanitario.
Domani ci sarà un’altra riunione dell’unità di crisi, ed anche di questo vi fornirò notizie.
Certo, nessuna persona responsabile può dire che la crisi è superata.
Ci aspettano altre settimane difficili ma, insieme, tutti insieme, ce la faremo. Coraggio, coraggio. Un saluto a tutti voi.