Ripartenza attività scolastica, documento Garanti
Il coordinamento dei Garanti regionali dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui fa parte anche Vincenzo Giuliano, ha inviato una nota al Presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell’istruzione e al presidente nazionale Anci
“Esigenza di linee guida nazionali che tengano conto dei bisogni e delle peculiarità delle differenti età e dei diversi cicli di studio, delle diverse caratteristiche/risorse territoriali e regionali, promuovendo sinergie, tra gli organi scolastici e gli enti locali, per la valorizzazione e l’efficientamento degli spazi pubblici esistenti aperti e chiusi, ripensando per il futuro le logiche di edilizia scolastica; opportunità, dal punto di vista didattico, in linea con quanto promosso da numerosi preziosi contributi pervenuti dai tantissimi comitati di genitori, costituitisi sul territorio nazionale, di privilegiare, ove possibile, attività all’aperto, lezioni in spazi più ampi, efficientando la rete degli edifici scolastici (e non) ad oggi in disuso”.
Sono queste alcune delle richieste avanzate dal coordinamento dei Garanti regionali dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui fa parte Vincenzo Giuliano, in un documento inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione e al Presidente dell’Anci nazionale.
“Come Garanti dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Regioni e delle Province Autonome firmatari di questa nota – dicono – avvertiamo l’esigenza, in questo delicato momento di ‘ricostruzione’ successivo alla lunga fase emergenziale del Covid-19, di richiamare l’attenzione del Governo sul tema della ripartenza dell’attività scolastica e sul benessere complessivo dei/delle bambini/e e degli/delle adolescenti.
È del tutto evidente che in questa fase è in atto lo sforzo, condiviso da tutti gli attori istituzionali, di bilanciare il perseguimento della tutela del diritto alla salute delle persone di minore età con i diritti alla socializzazione, all’istruzione, al gioco, tutelati dalla nostra Carta Costituzionale e dalla Convenzione di New York”.
“Riteniamo necessario – scrivono – ripartire da una visione unitaria dell’Infanzia e dell’Adolescenza che riconnetta la dimensione della scuola e dell’istruzione, con quella della famiglia, del lavoro e delle comunità locali, dell’ambiente e degli spazi aperti.
La scuola contribuisce in maniera significativa a rafforzare nei/nelle bambini/e, nei/nelle ragazzi/e il senso di appartenenza alla comunità.
Sentiamo l’esigenza di ripartire da un piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza che, in maniera organica, tenga conto della necessità di dedicare maggiori risorse finanziarie, umane e strumentali al mondo scolastico e agli enti locali attuatori delle politiche per la famiglia per l’infanzia e l’adolescenza”.
“In particolare – continuano – riscontriamo, con allarme, la mancanza di indirizzi sugli interventi scolastici e socio-educativi nella fascia 0-3 anni e 4-6 anni. Le crisi possono essere foriere di piccoli e grandi cambiamenti: siamo consapevoli che questa complessa fase può rappresentare un’occasione per ripensare coraggiosamente e responsabilmente ai nostri servizi socio-educativi e scolastici”.
Il documento, frutto di un appassionato confronto, richiama, seppur in maniera sintetica, altre questioni nodali da affrontare come la necessità di riduzione del numero degli alunni per classe, promozione del lavoro in piccoli gruppi e del team working; l’urgenza di valorizzazione delle sperimentazioni DAD all’interno di un approccio multicanale che continui a prediligere la didattica in presenza, “apprendere dall’emergenza” promuovendo nuovi approcci all’integrazione scolastica, la rapidità di maggiori investimenti nell’edilizia scolastica e nella dotazione tecnologica informatica e nuove assunzioni di personale docente e non docente, un nuovo impegno per il contrasto alla povertà educativa, la creazione per ogni istituto scolastico di un presidio socio-psico-pedagogico a sostegno degli alunni, delle famiglie e del personale docente e non docente, l’incremento degli stanziamenti economici per promuovere i percorsi formativi di Minori con disabilità.
“In ultimo – concludono – evidenziamo la condizione di forte emergenzialità in cui versano le scuole paritarie, in particolar modo quelle dell’infanzia, che rappresentano una componente importante del nostro sistema educativo e formativo, e per le quali è necessario prevedereun adeguato sostegno al fine di scongiurare la possibile chiusura.
A tal fine e nello spirito della più ampia collaborazione, certi che il tema trovi la vostra più attenta e sensibile considerazione, Vi chiediamo di recepire questo nostro contributo istituzionale e di programmare e assicurare al più presto un incontro su temi fondamentali per la ripresa e lo sviluppo del nostro Paese”.