Covid, 52 milioni di contagi al mondo I decessi dall’inizio della pandemia sono stati 1,28 milioni
Sono oltre 52 milioni i casi di contagio registrati nel mondo dall’inizio della pandemia di Covid-19, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I decessi totali sono oltre 1,28 milioni.
Il paese più colpito al mondo dal nuovo coronavirus in termini assoluti restano gli Stati Uniti, con più di 10 milioni di casi e quasi 241 mila vittime. Seguono l’India e il Brasile.
Pakistan – 1.808 persone hanno contratto il virus del Covid-19 nelle ultime 24 ore, in cui cui sono stati 34 morti. Il totale dei casi registrati dall’inizio della pandemia sfiora i 350.000,, mentre il bilancio totale dei decessi arriva a 7.055. Lo rende noto il ministero della Sanità di Islamabad, I pazienti gravi sono 1.164, con un incremento di 55 nelle ultime 24 ore, mentre da ieri ci sono statoi 784 guarigioni, che portano il totale dei guariti a 320.849.
Russia – Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 439 decessi provocati dal Covid-19: si tratta del numero massimo finora registrato in un solo giorno dall’inizio dell’epidemia. Lo riporta il centro operativo nazionale anti-coronavirus. Ufficialmente, le vittime del virus Sars-Cov-2 in Russia sono in tutto 32.032. Sono in aumento anche i nuovi contagi che, dopo cinque giorni consecutivi sopra quota 20.000, ieri erano scesi a 19.851 ma oggi risalgono a 21.608. I casi di Covid-19 accertati in Russia dall’inizio dell’epidemia sono 1.858.568.
Germania -“La situazione resta molto seria”. Lo ha detto il presidente del Robert Koch Institut Lothar Wieler, a Berlino, in conferenza stampa. “I dati dei nuovi contagi restano molto alti, e aumenteranno il numero dei pazienti nelle terapie intensive e i morti”. Wieler ha anche spiegato che “il sistema sanitario potrà toccare i suoi limiti e l’epidemia potrà diffondersi in modo incontrollato in alcune regioni del Paese”. Il numero dei nuovi contagi nelle 24 ore è 21.866. L’aumento dei contagi procede però con minor forza.
Giappone – Nuovo record di infezioni di coronavirus in Giappone, con oltre 1.600 casi giornalieri in concomitanza con l’arrivo della stagione invernale. I numeri di giovedì superano quelli del giorno precedente (1.547), con la città di Tokyo a guidare l’incremento, con 393 nuovi casi che portano il totale nella capitale a 33.770, la somma più altra tra le le 47 prefetture dell’arcipelago.
Le basse temperature costringono più persone a trascorrere maggior tempo al chiuso, riferiscono le autorità, e a questo riguardo la regione dell’Hokkaido, nell’estremo nord del Paese, ha superato i 100 casi giornalieri per l’ottavo giorno consecutivo.
Sotto esame è anche la campagna del governo per incentivare il turismo domestico, che ha creato flussi turistici oltre le aspettative. Malgrado i numeri fin qui più bassi rispetto alle nazioni maggiormente colpiti dalla pandemia, attualmente il Giappone limita la capacità degli impianti sportivi al 50% della capienza; un limite che sarà prorogato fino a febbraio dalla scadenza inizialmente prevista di fine novembre, ha detto il ministro in carica della gestione dell’emergenza sanitaria, Yasutoshi Nishimura, al termine di una riunioni con una commissione di esperti medici. A livello nazionale le positività si assestano a 113.800 contagi, e 1.882 morti accertate.
(ANSA)