“La Basilicata è una regione con un immenso patrimonio di risorse rinnovabili e naturali e con una presenza importante della bioeconomia e delle bioenergie, tutti fattori che si devono necessariamente conciliare con la sua riconosciuta attrattività turistica e culturale.
Rappresenta quindi un potenziale modello virtuoso che deve sempre più valorizzare le risorse ambientali e naturali ed i progetti di energie alternative”.
Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale ed assessore all’Agricoltura, Francesco Fanelli, intervenendo nel corso del webinar promosso da Confindustria Basilicata sul tema “Sostenibilità: leva di sviluppo per l’economia regionale”.
Fanelli ha richiamato a questo proposito “i pilastri sui quali si fonda e si dirama la sostenibilità, che deve essere economica, sociale ed ambientale”, indicando nei “fattori strategici della nostra terra come l’acqua e le foreste, ma anche le strutture accademiche e di ricerca all’avanguardia, gli elementi su cui fare leva in Basilicata per promuovere lo sviluppo sostenibile”.
“Il tema attuale in ambito europeo – ha detto ancora Fanelli – è quello dello sfruttamento delle risorse naturali con un utilizzo consapevole.
In Basilicata siamo in fase di contrattazione con le compagnie petrolifere per cercare di mettere in campo una serie di progetti concreti, che nei prossimi anni potranno portare sviluppo soprattutto in settori no oil.
Inoltre, per il Recovery Found stiamo definendo una serie di asset strategici che devono avere una visione unitaria.
I tempi che ci sono stati dati sono stretti, inizialmente le Regioni erano state escluse poi con la Conferenza delle Regioni ci siamo impegnati per determinare una visione univoca, abbiamo presentato numerosissimi progetti, siamo in continuo aggiornamento per determinare le priorità da affrontare”.
Non poteva mancare, inoltre, un riferimento alla politica agricola regionale. “Occorre una visione per il futuro, con il nuovo Psr che ci vedrà protagonisti per i prossimi sette anni”, ha detto ancora Fanelli ricordando che in Basilicata sono attualmente attivi trenta progetti di bioeconomia, ad esempio in materia di agricoltura di precisione, tecnologia, risparmio energetico e consumo del suolo.
L’esponente del governo regionale ha inoltre richiamato “l’importante ruolo dei centri di ricerca presenti in Basilicata, che con i loro progetti sull’economia circolare offrono spunti interessanti per innovare radicalmente il modo di fare agricoltura in un contesto difficile e produrre allo stesso tempo conoscenze scientifiche che consentano di aumentare la competitività, l’efficienza produttiva e la sostenibilità del nostro sistema agricolo, favorendo l’adattamento ai cambiamenti climatici ed elevando sempre più la qualità delle produzioni”.
Rispondendo infine alle sollecitazioni degli esponenti di Confindustria Fanelli ha detto che “in Basilicata serve incentivare sempre di più la concertazione e l’aggregazione, come abbiamo fatto ad esempio nel settore agricolo privilegiando i progetti di filiera.
Abbiamo sfide importanti che dovremo affrontare tutti insieme, occorre guardare con ottimismo al futuro – ha concluso Fanelli –, come in ogni momento difficile si creano anche opportunità, possiamo utilizzare risorse importanti, pianificare ed investire con un’idea chiara di cosa si vuole fare e di cosa vogliamo lasciare alle nuove generazioni, pensando cioè a cosa sarà la Basilicata fra dieci o vent’anni”.