Vaccino Pfizer, secondo carico in Italia entro domani
Consegna slittata in Spagna. In Germania aumenteranno i centri di produzione delle dosi
Arriva entro domani in Italia il secondo carico delle 450mila dosi del vaccino Pfizer in partenza in queste ore dal Belgio. A quanto si apprende non si esclude che, anche a seconda delle difficoltà di raggiungimento dei vari territori e delle attuali condizioni meterologiche, in alcune regioni le dosi possano arrivare anche dopodomani.
La Pfizer, che consegnerà con i propri mezzi i vaccini in 300 punti sparsi sul territorio avrebbe garantito, secondo quanto si apprende, che per l’Italia non c’è alcun ritardo e il piano di consegna andrà avanti come previsto.
Prefetti e Comitati provinciali per l’ordine pubblico entreranno a breve in campo per la copertura dei servizi di sorveglianza e di scorta dei vaccini nei vari territori – da parte delle forze dell’ordine – per la fase di distribuzione delle dosi una volta uscite dagli hub militari.
E’ quanto si apprende in merito ai servizi di sicurezza per la consegna e la conservazione delle dosi nei 300 presidi sanitari. I Prefetti saranno dunque coivolti per la modulazione dei servizi nelle sedi dei vari Comitati provinciali.
L’arrivo delle 350 mila dosi di vaccini, atteso per oggi, è slittato in Spagna e la consegna avverrà domani.
Intanto il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, ha spiegato che in Germania aumenteranno i centri di produzione del vaccino Biontech-Pfizer. “Stiamo lavorando insieme alla Biontech-Pfizer, affinché ci possano essere degli ulteriori centri di produzione del vaccino a Marburgo e in Assia”, ha affermato alla ZDF.
Biontech ha acquisito il centro di produzione di Marburgo della Novartis. E stando all’impresa tedesca serviranno adesso solo piccoli adeguamenti, per partire con la produzione del vaccino anticovid.
“E’ noto che la Germania abbia proceduto a un’ordinazione di 30 milioni di dosi, per via bilaterale, con la Biontech”, ha detto la portavoce del ministero della Salute tedesco rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa di governo a Berlino.
(ANSA)