Povertà: Gli italiani girano con 4 telefoni, ma hanno le tasche vuote.
Quasi tutti gli italiani hanno un telefonino, anzi due o tre, e molti sono smartphone. I nostri connazionali fanno fatica a tirare la fine del mese, ma non rinuncerebbero alle chiacchierate e alla navigazione in Internet, probabilmente con il telefonino.
Spesso una famiglia possiede due auto e non possono fare a meno del telefonino, alla faccia della crisi. Il dato emerge dal rapporto Eurispes, e conferma quello che tutti bene o male sapevamo: l’81,4% di noi gira con il telefono in tasca, e di questi il 47% sono smartphone di ultima generazione e tra i più costosi.
Non basta, fedeli al vecchio detto “due è meglio di uno” quelli che hanno entrambe le tasche occupate dai telefonini “vecchio stile” sono il 25,7%. Se vi sembrano esagerati, sappiate che l’11,5% degli italiani ha tre telefoni e l’8,8% arriva a quattro, alla faccia della propensione al dialogo!
Quando la parola non basta entrano in gioco gli smartphone, che in più offrono interazione con i social network, navigazione in Internet, applicazioni avanzate e altre diavolerie. Anche qui c’è chi esagera: come detto, praticamente la metà degli italiani ne fa uso, ma fra questi solo il 25,4 usa un solo apparecchio, perché il 14,5% ne ha due, il 5% arriva a quota tre e il 2,1% a quattro”.
Nonostante la crisi (nella parte di apertura del rapporto Eurispes si legge che il 45,7% delle famiglie intervistate confessa di non riuscire a superare indenne la quarta settimana del mese) la tecnologia è sempre di più al primo posto, anche quando si parla di abbonamenti per la connessione a Internet, sottoscritti da 75% della popolazione campione. La difficoltà economica viene a galla solo quando si tratta di pagare il canone per la TV satellitare (27%) o per i programmi a pagamento di quella digitale (17%).
Per quanto riguarda la diffusione degli altri prodotti hi-tech nel Belpaese, secondo il Rapporto Eurispes il 16,9 della popolazione campione ha un tablet, mentre ad avere un computer (desktop o notebook, non importa) fra le mura domestiche è il 47,2%. Il PC, insomma, sembrerebbe in declino.
Inoltre, l’Italia ha il tasso più elevato d’Europa di persone disponibili ma che non cercano lavoro (13% della popolazione attiva), ed è tra i quattro peggiori Paesi in quanto a istruzione della popolazione in età da lavoro (oltre il 40% ha al massimo il diploma o si è fermato alle medie). Emerge dal rapporto della Commissione Ue sugli sviluppi sociali. Per quanto riguarda la situazione della povertà, l’Italia è ancora ai livelli massimi, con un tasso di ‘severa deprivazione materiale’ sceso rispetto al 2012 ma non abbastanza da riportarlo ai livelli pre-crisi 2008, comunque alti.
RoPo