Archeologia: libro su salvataggio Philae presentato al Cairo
IL CAIRO, 10 OTT – Il salvataggio anche italiano del complesso monumentale di File in Egitto, strappato 40 anni fa dalle acque del lago Nasser creato sul Nilo dalla diga di Assuan, è illustrato in un libro curato dall’Ambasciata d’Italia al Cairo e presentato oggi nella capitale egiziana.
Il libro “spiega il lavoro congiunto italo-egiziano nell’operazione di salvataggio del tempio di File, nella zona di Assuan, compiuta da due società italiane, Condotte e Mazzi Estero”, ha ricordato l’Ambasciatore d’Italia al Cairo, Giampaolo Cantini, parlando a un evento in cui sono state illustrate tre iniziative culturali dell’Ambasciata tra cui appunto la presentazione egiziana del volume già segnalato il mese scorso in un convegno organizzato dall’Università statale di Milano.
“In seguito alla costruzione della prima diga di Assuan (1898-1902), l’isola di File con i suoi magnifici monumenti fu parzialmente sommersa dalle acque del Nilo”, aveva ricordato una nota dell’Ateneo.
“Con la costruzione della Grande Diga, il cui progetto fu lanciato negli anni Cinquanta, File e altri monumenti della Nubia, come quelli di Abu Simbel, sarebbero andati definitivamente perduti” ma “nell’ambito di una Campagna dell’Unesco (1960-1980) i monumenti furono salvati grazie a un intervento di traslazione altamente specialistico, nel quale l’Italia ebbe un ruolo importante”.
In occasione del 40° anniversario dell’inaugurazione della nuova File (1980-2020), sono stati portati alla luce gli Archivi della Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA riguardanti quell’impresa, che sono stati donati nello scorso dicembre all’Università degli Studi di Milano, ricordava ancora il comunicato.
“Una selezione della ricchissima documentazione” contenuta in quegli archivi è confluita nel volume “File, la Perla del Nilo salvata dalle acque.
Il contributo italiano”: curato dall’Istituto italiano di cultura del Cairo, e in particolare dalla manager del suo Centro archeologico, Giuseppina Capriotti Vitozzi, il libro è edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato attraverso il marchio Libreria dello Stato.
Con le sue quasi 300 pagine e oltre 200 immagini, il volume comprende saggi di personalità italiane ed egiziane, raccogliendo un’ampia documentazione in larga parte inedita.
La prima parte illustra il ruolo di File nella storia della cultura, dalla letteratura all’arte, fino alla recente missione spaziale dell’European Space Agency, la cui sonda è stata in suo onore chiamata Philae; la seconda presenta la campagna Unesco, i monumenti di File e i lavori per il salvataggio, avevasintetizzato l’ateneo.
Al volume hanno contribuito Fayza Haikal, “la regina dell’egittologia egiziana” e Francis Amin, “icona degli archivi egiziani”, come li definiti oggi Gihane Zaki, parlamentare egiziana ed ex Direttrice dell’Accademia d’Egitto a Roma dal 2012 al 2019 presentando il libro presso l’Istituto italiano di cultura del Cairo.
Un volume “bellissimo, ricco e veramente perfetto” da tutti i punti di vista, ha sottolineato riferendosi a “contenuto scientifico, immagini inedite, presentazione elegante”.
“Anche scelta degli autori specializzati sui temi sia della Nubia, sia delle organizzazioni internazionali, è ottima”, ha notato ancora la ricercatrice presso il laboratorio di Egittologia del Cnrs della Sorbona di Parigi e, come ha ricordato Cantini, “illustre egittologa”.
ANSA