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Il regista Aldo Lado pubblica “Storie di donne: Miriam”

n questo affascinante romanzo si narra la storia della giovane Miriam che, seppur cresciuta in stato di schiavitù, cerca di acculturarsi per trovare la sua strada, e di affrancarsi dalla sua condizione di schiava nella prospettiva di trasmettere alle generazioni che verranno il suo sapere. Perché è nella cultura che risiede la vera libertà.

«Essere sottomessi alla schiavitù e perdere la libertà è il peggior destino riservato all’uomo».

“Storie di Donne: Miriam” del regista e scrittore Aldo Lado è un appassionante romanzo storico che fa immergere il lettore nelle cupe atmosfere della Gerusalemme del 70 d. C., devastata dagli scontri tra l’esercito romano e i ribelli che avevano preso il controllo della città; tra le sue vie deturpate si muove la piccola protagonista dell’opera, Miriam, di soli nove anni, figlia di un rabbino del Tempio.

L’autore segue la ragazzina nei successivi nove anni di vita, in cui deve sopportare grandi dolori: vede morire crudelmente il padre ed è allontanata dal fratello Meir, quando viene catturata dai soldati romani capeggiati dal generale Larcio Lepidio; le viene inoltre sottratta la libertà, nel momento in cui viene resa schiava e offerta prima a Tito, figlio dell’Imperatore Vespasiano, e poi a un ricco imprenditore di Pompei.

Miriam viene strappata dalla sua terra e condotta nella magnificente Roma Imperiale, dove impara a cucinare da un cuoco alessandrino di nome Moustafà, e dove si dedica allo studio della letteratura, della filosofia e delle lingue, accrescendo la sua cultura e dimostrando la sua acuta intelligenza; in seguito viene trasferita a Pompei, dove il suo destino si compie.

Aldo Lado presenta una storia affascinante, scritta con eleganza e cura per i dettagli: ci accompagna nelle sale del potere dove si conducono pericolosi giochi politici, ci mostra la grandezza dell’Impero Romano ma anche la povertà in cui versa il popolo giudaico; infine ci trasporta nelle vivaci strade di Pompei, che comincia ad essere scossa dai terremoti che hanno preceduto la tragica eruzione del Vesuvio del 79 d. C., che avrebbe spento per sempre la sua anima vibrante e cosmopolita.

All’interno di queste suggestive cornici si staglia la figura di Miriam, vittima dell’avidità e della brama di potere che mette gli uomini gli uni contro gli altri; la giovane osserva il suo mondo andare in pezzi ma non si perde d’animo, anche quando soffre la fame, conosce la violenza più brutale e viene travolta dalla furia del vulcano.

Miriam è una sopravvissuta e una ribelle, che ha saputo elevarsi dalle umane miserie e riconquistare la sua libertà grazie alla dedizione allo studio e alla sua inesauribile curiosità intellettuale.

L’opera si è classificata al primo posto nel Premio ALA 2021 per la sezione editi “Il Magnifico Lettore” e si è aggiudicata il Premio “Maria Mazzarino”.

SINOSSI DELL’OPERA.

Miriam è una ragazzina di nove anni che vive con il padre, ilrabbino Belgas, e il fratello tredicenne Meir in una Gerusalemme lacerata da una guerra interna. L’arrivo dei Romani, che aveva fatto sperare nella pace, si trasforma in un assedio.

Decidono di fuggire ma quando si credono in salvo, Miriam viene catturata dal generale Larcio Lepidio, resa schiava e portata a Roma. A contatto con la Corte Imperiale, in Miriam cresce il desiderio di cultura ma anche l’odio per Larcio Lepidio, responsabile delle sue disgrazie.

Nove anni dopo, venduta ad un ricco speculatore di Pompei, il destino le riserberà una difficile storia d’amore, oltre al ritrovamento del fratello Meir, dato per morto.

I due fratelli, nati entrambi liberi ed insofferenti al loro stato di schiavitù, verranno costretti alla fuga rischiando di morire. L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. fa da catarsi.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. regista, sceneggiatore e scrittore.

Aldo Lado (Fiume, 1934) è un Veneziano di adozione, ha vissuto a lungo tra Roma e Parigi.

Con una ventina di film scritti e diretti per il grande schermo e quasi settanta telefilm realizzati per la Rai, da alcuni anni si dedica unicamente alla professione di scrittore.

Ha pubblicato negli ultimi anni: “I film che non vedrete mai” (2016), “Un pollo da spennare” (2018), “L’hotel delle cose” (2019), “Il rider” (2020) e con lo pseudonimo di George B. Lewis il thriller “Il Mastino” (2018) – Premio della critica al Festival Internazionale di Letteratura di Cattolica 2019.

Alcuni suoi racconti sono presenti nelle antologie “Delitti di Lago” pubblicate da Morellini Editore e in “Otto racconti per Piero Chiara” proposti da Macchione Editore.

Grazie ai suoi film di culto, tra i quali gli horror/thriller “La corta notte delle bambole di vetro” (1971), “Chi l’ha vista morire?” (1972), “L’ultimo treno della notte” (1975) e il fantascientifico “L’umanoide” (1979), tutti musicati da Ennio Morricone, viene invitato a festival e retrospettive in Italia e all’estero, dove presenta anche i suoi libri.

L’editore Bietti ha editato nel 2019 “Aldo Lado” nei quaderni di cinema Inland. L’autore ha inoltre fondato il marchio Edizioni AngeraFilm.

 

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