Isee 2022, cosa cambia, i documenti necessari e come si calcola
Cambia il calcolo e viene allargato il numero delle prestazioni per le quali sarà richiesto. Tutte le novità
Novità in arrivo per l’Isee, l’Indicatore della situazione economia equivalente, a partire dal 2022. Col nuovo anno, aumenteranno le prestazioni per le quali sarà richiesto come requisito indispensabile per poterne beneficiare, così come si allargherà la platea dei beneficiari.
Dal superbonus 110% per le villette agli aiuti ai giovani per l’acquisto della prima casa, ci sarà un altro modo di calcolare la Dsu, la dichiarazione sostitutiva unica che porta alla definizione dell’indicatore.
Isee, cos’è e come ottenerlo
L’Indicatore della situazione economica equivalente stabilisce la ricchezza di un nucleo familiare attraverso i dati relativi al reddito e al patrimonio dei componenti del nucleo, e tiene conto di altri fattori, come la presenza di eventuali portatori di handicap ecc.
L’Isee viene richiesto per numerose prestazioni socio-assistenziali, cioè per avere diritto a bonus e detrazioni, ad esempio, sulle rette universitarie, sulle mense scolastiche, sugli sconti in bolletta, sull’esonero dal pagamento di tributi e imposte.
Per ottenere l’Isee è possibile:
- rivolgersi ad un centro di assistenza fiscale (un Caf);
- accedere con il proprio Spid al sito dell’Inps e compilare la dichiarazione sostitutiva unica (la Dsu).
Isee, cosa cambia dal 2022
Ci saranno alcune novità nelle procedure per ottenere l’Isee dal 2022. Si parte sempre dall’individuazione del numero dei componenti del nucleo familiare su cui calcolare l’indicatore. Il riferimento è quello della famiglia anagrafica al momento della presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (la Dsu). Per esempio, fanno parte dello stesso nucleo familiare ai fini Isee due coniugi che hanno due residenze diverse per motivi di lavoro o per una separazione di fatto ma non quelli che hanno ottenuto la separazione giudiziale. Così come rientrano nello stesso nucleo i genitori non sposati e conviventi che hanno la stessa residenza.
I figli vengono calcolati nell’Isee del genitore con cui convivono, anche se risultano fiscalmente a carico dell’altro genitore. La regola vale anche per i maggiorenni conviventi, anche se sono fiscalmente autonomi. Se, però, i figli maggiorenni hanno spostato la residenza altrove, fanno nucleo a sé quando hanno compiuto i 26 anni, sono sposati o hanno figli oppure hanno un reddito che li rende indipendenti dai genitori.
Rischiano di finire nello stesso nucleo familiare i coinquilini che condividono un appartamento per risparmiare sulle spese: se hanno tutti la residenza nello stesso luogo, per evitare di formare un solo nucleo Isee tra di loro, ciascuno deve ottenere in Comune il proprio stato di famiglia.
Isee, cosa cambia con l’assegno unico
L’arrivo dell’assegno unico sui figli porterà in alcuni casi delle novità sul concetto di nucleo familiare e, quindi, sul calcolo dell’Isee. Finora, l’assegno familiare (l’Anf) aveva come riferimento il reddito e non l’Isee del richiedente, che poteva essere un solo genitore. Ciò significa che la coppia aveva la possibilità di scegliere a quale dei due genitori conveniva chiedere l’assegno: presentando un reddito più basso, il contributo poteva essere superiore.
Con il nuovo assegno unico il discorso cambia. Essendo necessario l’Isee, infatti, andranno sommati i redditi ed i patrimoni mobiliari ed immobiliari di entrambi i genitori.
Isee, le nuove prestazioni per cui verrà richiesto
Tre le prestazioni per le quali, finora, veniva richiesto l’Isee ad una determinata soglia (a seconda del bonus o della detrazione in oggetto), le più importanti erano:
- il Reddito di inclusione (Rei);
- il Reddito di cittadinanza;
- la Pensione di cittadinanza;
- le prestazioni socio-sanitarie;
- la riduzione della tariffa per mensa scolastica e asilo nido;
- il bonus per i libri scolastici;
- la riduzione per tasse universitarie e borse di studio;
- il bonus per luce, gas e acqua;
- la riduzione per la tassa rifiuti;
- il bonus bebè.
Dal 2022 si aggiungeranno altre prestazioni, ovvero:
- l’assegno unico dei figli;
- il superbonus 110% per le villette (limite a 25mila euro);
- il bonus sull’acquisto della prima casa per gli under 36 (limite a 40mila euro).
Fonte: quifinanza.it