CRONACA
Mons. Gaid Yoannis, già Seg. Papa Francesco: “Ferire una donna è oltraggiare Dio”
L’ ondata di follia assassina che ha riempito le cronache degli ultimi tempi ci porta a chiedere perché ogni 3 giorni c’è un femminicidio?
L’esasperazione patologica trasforma l’uomo e lo porta a superare i confini del razionale; esasperazione incontrollata in un territorio oscuro e primitivo, quasi bestiale.
Non si tratta di “amore criminale” o “delitto passionale” ma di “femminicidio”. Centinaia di donne vittime dei propri cari.
Serve dunque un piano per mettere fine a questa mattanza. Serve una terapia efficace per strappare questo cancro dal corpo della nostra società ammalata.
Occorre prevenire l’attaccamento amoroso patologico. Annientare la frustrazione del rifiuto, dell’abbandono, del distacco.
Abbattere la violenza silenziosa, subdola, fatta di ricatti psicologici e morali, di continue mortificazioni che generano, pian piano, un penetrante vincolo, un circolo vizioso con l’aggressore difficile da accettare ma altrettanto difficile da sciogliere perché, paradossalmente, diventa “normalità”.
Occorre affrontare la violenza domestica e insegnare alle nostre figlie il coraggio di denunciare e ai nostri figli la sacralità della vita.
Non si può restare a braccia incrociate di fronte a tanti casi di violenza contro le donne, che si manifestano in molteplici forme, dall’aspetto più visibile e inqualificabile a quello più insidioso, latente e incosciente; in tutti i casi, come prodotto di schemi mentali e paradigmi culturali e sociali radicati che sminuiscono la dignità della donna.
apa Francesco, in diverse occasioni, non usa mezzi termini per parlare di questo dramma: “Penso all’amore malato che si trasforma in violenza – e quante donne ne sono vittime oggigiorno.
Questo non è amore” il Pontificie aggiunse: “E mentre le madri donano la vita e le donne custodiscono il mondo, diamoci da fare tutti per promuovere le madri e proteggere le donne.
Basta Ferire una donna è oltraggiare Dio non possiamo ignorare il grido delle donne vittime di violenza.
Sono “una vigliaccheria e un degrado” per gli uomini e “per tutta l’umanità” le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne!
Lavorocidio (un termine inventato da me)
È spaventoso il numero delle persone che quasi ogni giorno perdono la vita sul lavoro. È un lavorodicio!
Un’emorragia che lascia tante figlie e tanti figli senza padre o madre, troppe famiglie in lutto, troppe vite spezzate, un fiume di lacrime e incubi.
Si tratta di persone e non di numeri guai a noi se dinanzi a questa realtà crudele diventiamo insensibili!
È scioccante che così tante persone vengano letteralmente uccise dal loro lavoro.
Servono nuovi modelli e sistemi occupazionali, ove la dignità di avere un lavoro non deve assolutamente ledere la dignità della vita dei lavoratori.
Il Santo Padre invita a non considerare chi perde la vita mentre è al lavoro alla stregua di un numero: “Anche i cantieri edili hanno conosciuto tragedie che non possiamo ignorare.
Purtroppo, se si guarda alla sicurezza dei luoghi di lavoro come a un costo, si parte da un presupposto sbagliato.
La vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia.
La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore”.
Monsignor Lazhi Gaid
Segretario di Sua Santità Papa Francesco e Membro dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana