Ucraina: respinto tentativo di sbarco a Odessa. Annullato coprifuoco per domenica
La giornata si apre in Ucraina con le sirene anti-aereo che risuonano in diverse città: dalla capitale Kiev nel centro del Paese, a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e Sumy nel nord-est
Ancora sirene anti-aereo in diverse città: dalla capitale Kiev, dove è stato deciso e poi annullato un coprifuoco fino a lunedì mattina, a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e Sumy nel nord-est mentre Mosca cambia strategia e ora punta al controllo del Donbass, pensando al 9 maggio come data possibile per dire che la missione è compiuta.
Le truppe russe inoltre avrebbero cercato di arrivare a Odessa dal mare e di sbarcare un gruppo di sabotaggio e ricognizione che è stato respinto.
Lo riporta Ukrinform citando Vladislav Nazarov, un ufficiale del South Operational Command. “Il nemico continua a perlustrare la costa e il Mar Nero. Ma i sistemi di difesa aerea stanno facendo il loro lavoro. Il tentativo del nemico di far attraccare motoscafi nella regione di Odessa non ha avuto successo, sono stati respinti “, ha detto Nazarov.
Il sindaco di Slavutych, rapito dagli occupanti russi che hanno preso il controllo della cittadina del nord dell’Ucraina, è stato, intanto, liberato. Lo scrive Ukrainska Pravda.
Il primo cittadino, Yuri Fomichev, è stato visto da residenti nei pressi dell’ospedale locale, anch’esso occupato, dove sono ricoverati alcuni feriti. Uno di essi è stato ferito gravemente nel corso di una manifestazione anti russa quando i militari di Mosca hanno sparato in aria e lanciato granate leggere.
LA STRATEGIA DI MOSCA – Intanto il mondo si chiede quale possa essere la virata di Putin in quel cambio di strategia che fanno intravedere le dichiarazioni di ieri dello stato maggiore russo sul completamento della prima parte dell’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai 31 giorni fa.
La Russia starebbe infatti cercando di portare rinforzi in Ucraina attingendo alle sue truppe in Georgia, secondo il Pentagono.
“Le forze armate russe ora si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass”, afferma Mosca.
E ai soldati sarebbe stato detto che la guerra finirà il 9 maggio. Hezbollah ha accettato di inviare 800 combattenti in Ucraina per prendere parte alle ostilità a fianco della Federazione Russa.
Lo riporta il quotidiano russo dell’opposizione Novaya Gazeta citato da Unian. Ai combattenti sono stati promessi 1.500 dollari al mese.
Secondo alcune fonti, i rappresentanti della compagnia militare privata russa Wagner si sono incontrati con i militanti di Hezbollah. Sarebbe stato raggiunto un accordo per assumerne 800 e 200 di questi saranno inviati in Bielorussia entro la fine del mese.
“La Russia continua ad assediare importanti città ucraine, tra cui Kharkiv, Chernihiv e Mariupol. Le forze russe si stanno dimostrando riluttanti a impegnarsi in operazioni di fanteria urbana su larga scala, preferendo affidarsi all’uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria per demoralizzare le forze in difesa”, scrive in un tweet il ministero della Difesa britannico, citato dal Guardian, nel suo ultimo aggiornamento di intelligence.
“È probabile che la Russia continui a usare la potenza di fuoco sulle aree urbane, cercando di limitare le sue già considerevoli perdite, al costo di ulteriori vittime civili”.
CALMA A MYKOLAIV, MA LA GUERRA CONTINUA A SUD – Se nella città di Mykolaiv, in queste ore, si respira un’atmosfera di relativa calma basta andare una ventina di chilometri più a Sud, al confine con l’Oblast di Kherson, per vedere come al fronte, la guerra tra Ucraina e Russia non conosce soste.
Lymany è l’ultima località prima di entrare nei territori occupati dai russi, ed è anche il primo rifugio per gli sfollati ucraini. Il flusso di rifugiati è costante sebbene non abbia più le dimensioni di un esodo. Spesso, tuttavia, chi scappa dalle aeree occupate dai russi è costretto a fermarsi qui, a Lymany.
“Non sappiamo dove andare ma di certo non torniamo indietro”, spiega Janna, fuggita nei giorni scorsi da Prybuzke. “La città non è più, è stata distrutta dai russi”, aggiunge. I volontari di Mykolaiv stanno aumentando la quantità di aiuti da portare in questa zona di confine, stretta tra il fronte russo e il mare.
Anche se, anche da queste parti, c’è la sensazione che l’esercito ucraino stia guadagnando posizioni. “Si, i russi arretrano, ci sono alcuni villaggi che sono zone ‘grige'”, spiega Alex, uno dei tanti partigiani ucraini che hanno imbracciato il fucile a Lymany e nei villaggi vicini. Fallito nel frattempo un primo tentativo di evacuare un gruppo di persone da Kherson questa mattina.
L’evacuazione era stata organizzata da un dall’Osce ma, a quanto raccontano fonti locali, il convoglio umanitario – diretto a Odessa – e’ stato costretto a tornare indietro dal sorvolamento di un bombardiere russo e da alcuni spari esplosi lungo la strada. Il convoglio portava donne e bambini.
Kherson è una delle prime città ad essere state occupate dai russi. Le forze russe hanno preso il controllo di Slavutych, una cittadina nel nord dell’Ucraina a pochi chilometri da Chernobyl. Lo riporta l’Independent. Le truppe hanno rapito il sindaco, Yuri Fomichev, ed hanno occupato l’ospedale locale, ha reso noto il governatore della regione di Kiev, Oleksandr Pavlyuk.
LE ACCUSE DI ZELENSKY – Torna a parlare il presidente ucraino Zelensky. La Russia sta alimentando la corsa agli armamenti nucleari: lo ha detto oggi al Forum di Doha. “Vantandosi” delle sue armi nucleari, la Russia sta alimentando una pericolosa corsa agli armamenti, ha detto Zelensky.
“Si stanno vantando di poter distruggere con armi nucleari non solo un determinato Paese ma l’intero pianeta”, ha commentato il leader ucraino in un videomessaggio. E parlando all’apertura del Forum di Doha, l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, ha detto che il suo Paese sta con milioni di rifugiati nella guerra “ingiusta” contro l’Ucraina.
Secondo quanto reso noto da un alto consigliere del ministero della Difesa di Kiev, Markian Lubkivskyi, citato dalla Cnn, il noto contractor russo di paramilitari sostenuto dal Cremlino, il Wagner Group, ha partecipato ad un presunto piano per assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il vice premier Denys Shmyhal.
Secondo il New York Post, tra l’altro, Zelensky potrebbe fare una apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar e precisa che si sta al momento discutendo proprio se la cerimonia debba rimanere apolitica o meno. Il network americano Abc, che trasmette lo show, sarebbe favorevole a dare spazio al leader ucraino.
E se il leader ucraino non pone limiti al suo sforzo di sensibilizzazione su scala globale, la risposta dell’Occidente è una nuova ondata di sanzioni: il Wall Street Journal parla di una nuova tornata di misure dagli Usa che dovrebbe essere annunciata all’inizio della prossima settimana e che mette nel mirino le società russe che forniscono prodotti e servizi a militari e di intelligence.
Tra le compagnie colpite dovrebbero esserci Serniya Enineering e Sertal, insieme ad alcune società collegate.
Sul terreno poi, resta l’assedio di Mariupol, la ‘città-martire simbolo di questa guerra: adesso l’Onu fa sapere di aver ricevuto un numero “crescente” di informazioni che confermerebbero l’esistenza di fosse comuni nella città, e che ha anche ottenuto “informazioni satellitari” su una di queste fosse comuni.
La sofferenza e la distruzione della guerra la descrivono poi in dettaglio due giornalisti di Associated Press: fra i pochissimi rimasti a documentare l’assedio, compreso il bombardamento del 9 marzo sull’ospedale pediatrico.
ANSA