Basilicata: Dopo la sanità è la forestazione pronta alla mobilitazione se non ci saranno risposte chiare
Lo dichiarano il segretario sub reggente Fai Cisl, e i segretari regionali di Flai Cgil e Uila, Lorenzo Roesel, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello.
“Il momento di grande confusione e difficoltà che sta caratterizzando questo ultimo scorcio del 2022 nella vita sociale, economica e produttiva, causa la pandemia prima e la crisi energetica dopo, mette l’intera Basilicata alle prese con una situazione politica a dir poco preoccupante”.
Lo dichiarano il segretario sub reggente Fai Cisl, e i segretari regionali di Flai Cgil e Uila, Lorenzo Roesel, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello.
“Eppure, quest’anno – continuano – pensavamo fosse l’anno del riscatto, dell’inizio del cambiamento vero della gestione forestazione. I cantieri si sono aperti nei tempi giusti, i pagamenti sono stati regolari, la gestione complessivamente è stata buona, abbiamo anche rinnovato il contratto integrativo di questo comparto (CIRL).
Tutto sembrava andare bene, fino a quando alcuni rappresentanti della giunta regionale, compreso l’assessore alle politiche Agricole e forestali sono stati interessati da problemi giudiziari.
Premesso che la giustizia deve fare il suo corso ed è giusto che si faccia chiarezza su quanto accaduto, dopo le dimissioni di Francesco Cupparo, non si è colpevolmente proceduto a nominare un nuovo assessore, creando un vuoto di gestione su tutto il comparto.
In sostanza – continuano i sindacalisti – stiamo buttando alle ortiche quanto di buono è stato fatto fin ad ora. Nonostante le accorate richieste di incontro fatte al presidente della Regione Vito Bardi, senza aver avuto nessun riscontro, a oggi il comparto sconta problemi enormi: non riusciamo a definire le modalità di chiusura attività, legate anche ai recuperi delle giornate perse dalle lavoratrici e lavoratori (norma prevista dal recente rinnovo del CIRL all’art. 22), non sappiamo se i pagamenti continueranno ad essere regolari fino al completamento delle giornate e, a tutto questo, registriamo una totale mancanza di programmazione delle attività 2023.
Latita ancora la discussione per far partire finalmente il tour-over in questo comparto, cominciando davvero a mettere in campo un utile ricambio generazionale, ormai urgente viste le tantissime persone con una età anagrafica e contributiva molto alta, ma anche per il residuo numero degli addetti che è oramai ridotto al punto che in alcuni nostri paesi non abbiamo più lavoratori forestali.
Sul versante del progetto Saaap – aggiungono – la situazione è ancora più preoccupante. Abbiamo chiesto più e più volte all’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Galella, di convocarci ma, non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Sappiamo che i pagamenti di questi ultimi mesi sono a rischio, ma ciò nonostante tutto tace.
È tempo di dare risposte certe e chiare – concludono i segretari – che mettono questi lavoratori nelle condizioni di lavorare con tranquillità e senza l’ansia di non sapere quando si avviano i cantieri, se vengono pagati con regolarità, se hanno diritto al rispetto delle norme contrattuali previste, insomma, far diventare questo lavoro non solo utile alla collettività territoriale, ma dare veramente dignità alle tante famiglie che vivono di questo lavoro. Pertanto, se nel giro di pochi giorni, non dovesse arrivare nessuna convocazione dal presidente Bardi, per farci ascoltare saremo a manifestare con tutti gli addetti sotto il Palazzo della Regione”.
Sul tema forestazione è intervenuta anche Rosalba Guglielmi, Coordinatrice Usb Basilicata. “Il prossimo 30 novembre-ricorda Guglielmi- scadono i contratti a tempo determinato firmati dalla platea degli addetti alla forestazione regionale. Ogni anno viene prevista la possibilità del recupero delle giornate a vario titolo non lavorate nel limite delle giornate retribuibili.
Niente di tutto questo è successo quest’anno nel silenzio e disinteresse generale. Temiamo che sia un altro modo per raschiare il fondo del barile e risparmiare ancora una volta su questi lavoratori.
Chiediamo l’immediato riavvio dei cantieri per le persone interessate, che soprattutto per motivi di salute, comprese anche le assenze per Covid, non hanno ultimato le giornate lavorative da cui deriva anche il riconoscimento contributivo e della disoccupazione agricola. I giorni che restano per il recupero sono davvero pochi e non si può tollerare altre perdite di tempo