POLITICA

Scioperi: manifestazione in Basilicata a Potenza, pochi i disagi

Nel capoluogo chiuse le scale mobili per quattro ore

Una “profonda revisione” della manovra finanziaria, definita “sbagliata e iniqua”.

A Potenza per il lavoro, le pensioni, lo stato sociale , i salari, i diritti, e le politiche per il Mezzogiorno: è lo slogan alla base della manifestazione che Cgil e Uil hanno organizzato stamani, a Potenza, nel corso di uno sciopero di quattro ore che non ha comunque provocato molti disagi ai cittadini.

“Manovra di bilancio socialmente iniqua per il Paese, i lavoratori e i ceti sociali più deboli. Doppiamente iniqua per il Sud e la Basilicata”.

Questa la valutazione di Cgil e Uil sulla legge di bilancio del governo alla base dello sciopero generale di 4 ore, venerdì 16 dicembre, con manifestazione regionale a Potenza (piazza Prefettura, ore 10). Al termine della manifestazione – che vedrà la presenza di segretari nazionali di Cgil e Uil – sarà chiesto un incontro al Prefetto di Potenza per la consegna di un documento.

Le motivazioni della iniziativa di mobilitazione sono state spiegate dai segretari regionali della Cgil Angelo Summa e della Uil Vincenzo Tortorelli , secondo i sindacati, la manovra del Governo “penalizza il mondo del lavoro dipendente e mortifica le aree di precariato del nostro Paese, è iniqua in particolare su fisco, pensioni e trattamento salariale”.

Per Tortorelli “non si guarda al Paese reale ma ad interessi specifici. La manifestazione di Potenza che riprende le rivendicazioni della piattaforma decisa unitariamente per determinare le condizioni di futuro della Basilicata segna la stretta relazione tra gli obiettivi nazionali e regionali del sindacato lucano. La reintroduzione dei voucher – ha aggiunto – sono il segno della volontà di accrescere la precarizzazione ed annullare i diritti contrattuali dei lavoratori.

Siamo fortemente preoccupati per le proposte che provengono dalla bozza di riforma della cosiddetta autonomia differenziata delle Regioni che rischia di spaccare ulteriormente in due il Paese e per il futuro dell’istruzione.

Per questa ragione è iniziata da alcune settimane la campagna di raccolta di firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, sostenuta da Uil Scuola Rua e Uil confederale, per contrastare l’autonomia differenziata nel sistema pubblico di istruzione, causando tra le tante problematiche effetti devastanti sulla contrattazione nazionale e possibili differenziazioni salariali territoriali”.

Secondo Summa “anche settori della maggioranza di Governo si sono resi conti che la manovra non contiene un euro per le tasche delle famiglie e dei lavoratori e per il Sud facendo ricorso ad una grande mole di emendamenti per tentare di rimediare.

Ma il Mezzogiorno e la Basilicata non hanno bisogno di spiccioli quanto di sostegni adeguati. Noi – ha continuato – avevamo indicato dove prendere i soldi, a partire dagli extraprofitti che il Governo riduce al 50% e solo ad alcune aziende, per 2,6 miliardi complessivi contro i 13 miliardi ipotizzati dal Governo Draghi e “salvando” proprio le grandi società petrolifere ed energetiche che hanno fatto grandi profitti in questa lunga fase di crisi energetica.

Non è con i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) che si rende possibile il superamento del divario Nord-Sud se poi si aggravano le condizioni della sanità e di altri servizi essenziali per i lucani e le popolazioni meridionali. Rifiutiamo il destino delle previsioni di nuova povertà e disagio sociale”.

Lo sciopero – hanno detto – è lo strumento che resta al sindacato senza sconti a nessuno, come è accaduto per il precedente Governo Draghi e come accadrà per il Governo Meloni.

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