Santa Cecilia, Pappano e il pianoforte di Vikingur Ólafsson
Musicista islandese il 19, 20, 21/1 nel Concerto in sol di Ravel
Il Concerto in Sol di Maurice Ravel con Antonio Pappano sul podio e il pianista Vikingur Ólafsson, definito dal New York Times il Glenn Gould islandese, è il pezzo forte delle tre serate della stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale in programma il 19, 20 e 21 gennaio nell Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
Ólafsson sostituisce la pianista Martha Argerich che era in programma nelle stesse date ma che è stata costretta a rinunciare per problemi di salute.
La serata ceciliana sarà aperta dalla Sinfonia n. 1 “Classica” di Sergej Prokof’ev, terminata nel settembre del 1917 quando il compositore aveva 26 anni. La ‛prima’ fu diretta dallo stesso autore nell’aprile del 1918 a San Pietroburgo riscuotendo un caloroso successo. Seguirà il celebre Concerto in sol di Maurice Ravel. In chiusura, la Quinta Sinfonia di Jean Sibelius.
Olaffson, classe 1984, è ospite delle maggiori orchestre del mondo come i Berliner Philhamoniker, con cui ha debuttato nel dicembre 2022, The Cleveland Philharmonic, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam.
Il pianista di Reykjavik affronta abitualmente anche la musica contemporanea, oltre naturalmente al repertorio classico e romantico. In una recente intervista, alla domanda su quali brani stesse studiando, ha risposto: “Il Concerto in sol di Ravel, che non suono da quindici anni.
Lo sto praticamente studiando da capo ed è una cosa molto bella da fare”. Il compositore francese scrisse di averlo concepito “nello spirito di Mozart e Saint-Saëns”. Il secondo movimento, Larghetto, è un lungo monologo del pianoforte che quasi richiama un Notturno chopiniano.
ANSA