CULTURA E EVENTI

Italia prenota vetrina più grande di tutti a ProWein

Degen, nel nostro Dna business globale vino e alcolici, politica entra solo di riflesso

ROMA – Il mondo del vino italiano mette la quarta nella corsa ai mercati internazionali e prenota l’area espositiva più grande dei 13 padiglioni alla fiera ProWein, a Düsseldorf da domenica 19 a martedì 21 marzo.

Il primato di presenza con circa 1.750 espositori da ogni regione italiana, distribuiti in tre padiglioni, e con un incremento delle attività Ice, è stato evidenziato nella presentazione a Roma di Prowein 2023 che accoglierà più di 600 espositori da oltre 60 Paesi in rappresentanza di 400 territori vitivinicoli nel mondo.

Alla vigilia del trentennale, che sarà celebrato nel 2024, il brand fieristico tedesco rivendica la scelta dell’internazionalità fin dallle origini.

“Fin dalla prima edizione del 1994 – ha detto Michael Degen, executive director di ProWein – non abbiamo voluto una fiera tedesca, ma internazionale.

E’ nel nostro Dna il business globale. Il 90% degli espositori vengono da fuori Germania, mediamente la quota di tedeschi è del 10% . Tra Italia e ProWein il legame è solido e quest’anno il made in Italy ha il record di presenze.

Sono attesi 50mila operatori professionali in linea con lo scorso anno, i due terzi provenienti da Paesi extra Germania. Tanti ma ancora non quanti – ha ammesso – pre-pandemia. Non parleremo, almeno negli incontri ufficiali di etichette salutiste o di politica, come ente fieristico – ha precisato – vogliamo essere una piattaforma neutrale per promuovere le attività di business.

Lavoriamo da sempre con l’obiettivo di potenziare quella che molti addetti ai lavori definiscono la più efficiente piattaforma di affari al mondo per quello che concerne wine&spirits – ha detto ancora Degen, Executive Director di ProWein – e la crescita continua ed esponenziale della fiera dimostra la validità del nostro operato, in particolare sulle bevande alcoliche, settore in crescita.

Siamo come una pagina bianca che via via viene scritta dalle tendenze di mercato. I temi di quest’anno – ha annunciato – sono: World of Zero”, focus sul tema sempre più attuale dei vini analcolici; e conferme come “Same but Different”, dedicato alle bevande alcoliche artigianali come birra e sidro, e ancora l'”Urban Gastronomy Lounge” con un gruppo selezionato di ristoratori che darà vita a performance che andranno in diretta streaming in tutto il mondo. Inoltre si tratterà delle “Bottiglie leggere&Co”, di Tetrapack, bag in box e contenitori alternativi al vetro, che sta diventano troppo costoso per molti operatori, con focus sul “Mondo dei Vini Biologici”.

Tra le novità il lancio nel 2024 della fiera satellite a Tokyo dove sono alti i consumi e la conoscenza del vino di qualità. “Non faremo mai un ProWein Italia, – ha detto infine rispondendo alla stampa – avete già a Verona una fiera,, il Vinitaly, che funziona benissimo. Non vogliamo entrare in conflitto”.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio