Vertenza lavoratori RMI/ex TIS, comunicato USB/CUB
Si è tenuto questa smattina l’incontro organizzato dall’assessore alle attività produttive con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e sindacali nonché con rappresentanti dell’ANCI sul problema della fuoriuscita degli ex TIS e RMI dalle rispettive platee.
La posizione espressa dall’assessorato va sempre nella direzione del coinvolgimento del terzo settore , per intenderci le cooperative, a cui l’assessore vorrebbe concedere 3 milioni di euro per servizi alle famiglie.
La delegazione USB e Cub ha proposto, in linea con quanto deliberato dalla regione Sardegna , che l’importo per servizi aggiuntivi alle famiglie venga riconosciuto direttamente ai lavoratori Tis e Rmi. I tempi richiesti per l’avvio della procedura così come programmato da dipartimento rischiano di lasciare per mesi queste famiglie con il solo sussidio di 550/580 euro mensile, invece di dare subito un ulteriore aiuto concreto.
Abbiamo ribadito il no all’inserimento dei lavoratori in cooperative, anche con eventuali tirocini, e rivendicato una stabilizzazione.
È stata anche l’occasione per chiarire con gli uffici preposti il problema della neutralizzazione dell’ISEE, il reddito riconosciuto come sussidio e pagato dall’ARLAB deve essere eliminato dall’ISEE e questo consentirà la permanenza nei requisiti ISEE richiesti a nostro avviso per la totalità delle famiglie interessate.
Su questo punto l’ARLAB invierà ai comuni una nota esplicativa che accoglie le nostre posizioni, ed è stato chiesto che vadano reinseriti nella platea le persone che si sono dimesse temendo di non rientrare nei requisiti richiesti .
Sollecitato un approfondimento sul problema malattia che come dichiariamo da tempo,ed anche dall’analisi comparativa con altre misure di sostegno al reddito, deve essere coperta dal sussidio ex TIS e RMI.
Riteniamo indispensabile continuare con la denuncia del lavoro nero legalizzato e pretendere la stabilizzazione dopo anni di lavoro presso gli Enti che in molti casi si reggono sui servizi garantiti da questi 1800 lavoratori.
Quanto finora ottenuto non può assolutamente accontentare i lavoratori che da 16 giorni presidiano permanentemente il palazzo della giunta regionale , ciò nonostante aver costretto le istituzioni ad accettare alcune delle nostre condizioni, seppur insoddisfacenti, dimostra che con la lotta si può arrivare ad ottenere ben altro che i soliti contentini.
Se oggi alcune centinaia di lavoratori sono ancora agganciati alla platea Tis e Rmi è anche grazie alla determinazione di alcuni colleghi , irremovibili sulla volontà di essere stabilizzati una volta per tutte.
L’appello rivolto a tutti è che si uniscano a questa battaglia di lavoro e dignità.