REGIONE E ACQUEDOTTO AL LAVORO PER CONTRASTARE LE PERDITE IDRICHE
“Il progetto candidato nell’ambito del React Eu per il Comune di Stigliano, avviato lo scorso mese di novembre, riguarda l’implementazione di un innovativo sistema integrato e digitale che affronta tutti gli aspetti e le modalità di contenimento delle perdite idriche.
Prevede l’introduzione di tecnologie e sistemi di supporto decisionale per la ricerca, localizzazione e monitoraggio delle perdite idriche, la gestione della pressione, l’osservazione dello stato delle condotte, la gestione delle misure e dei consumi legati all’utenza, la modellazione matematica delle reti e l’asset management”.
È quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente ed energia della Regione Basilicata Cosimo Latronico, intervenendo stamane a Stigliano all’evento sul React-Eu, il pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa, a cui hanno preso parte il presidente della Giunta, Vito Bardi, l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfondo Andretta, e il sindaco Francesco Micucci.
“L’iniziativa – ha aggiunto Latronico – mira a superare i problemi connessi al controllo delle perdite introducendo soluzioni attraverso un mix di azioni che, tra le altre cose, prevedono l’installazione di valvole e di strumenti smart per la misura delle portate, delle pressioni, dei livelli d’acqua nei serbatoi, la pre-localizzazione delle perdite mediante metodi classici e innovatori, quali radar e scansioni da satellite, ma anche interventi di manutenzione straordinaria e la sostituzione di alcuni tratti della rete.
La strategia – ha fatto sapere l’assessore – si applicherà su 18 Comuni tra quelli gestiti da Acquedotto Lucano: Barile, Calvello, Corleto Perticara, Ferradina, Grassano, Marsicovetere, Maschito, Matera, Melfi, Paterno, Pisticci, Pomarico, Potenza, Rionero in Vulture, Stigliano, Tito e Viggiano”.
L’amministratore unico Alfonso Andretta, dopo aver fatto una panoramica sul Comune di Stigliano, che conta 3.922 abitanti, si estende su una superficie di 210 chilometri quadrati, ha una altitudine che varia tra i 909 e i 500 metri sul livello del mare e, oltre al centro abitato, comprende diverse contrade rurali quali Calvera, Caputo, Carpinello, Gannano, Santo Spirito, Serra di Croce, ha ricordato che “Il territorio è stato interessato in più occasioni da eventi franosi, che hanno provocato danni agli immobili e alle infrastrutture, tra le quali rientrano quelle gestite da Acquedotto lucano.
Il principale schema di adduzione alla rete idrica – ha proseguito- è quello del Frida, proveniente dal serbatoio La Montagna, anche se è presente una parte terminale, ovvero contrada Acinello, che è alimentata da Paterno (schema dell’Agri).
Il serbatoio cittadino si trova a circa 950 m s.l.m. e consta di due vasche seminterrate di capacità complessiva pari a 2.000 mc, con altezza di sfioro di 5,70 m.
La condotta in arrivo al serbatoio è in acciaio DN 200, la portata media è di circa 20 l/s, ovviamente variabile durante l’anno (a pieno regime si possono raggiungere anche 30 l/s).
In uscita vi sono una condotta distributrice in acciaio DN 150 (a tratti DN 200) che è a servizio dell’abitato, una condotta in acciaio DN 50 che alimenta direttamente l’ospedale e un’altra condotta in acciaio DN 100 che serve le zone rurali, arrivando al serbatoio La Palazza, prima, e a quelli di S. Spirito e Calvera, dopo.
Risultano funzionanti le misurazioni dei contatori installati sull’arrivo e sull’uscita dal serbatoio principale per il centro abitato.
Una parte della rete distributrice è stata recentemente ricostruita, intorno al 2010. Precedentemente al rifacimento l’erogazione veniva turnata, attuando chiusure dalle 20:00 alle 06:00 tutti i giorni.
Sulla rete nuova sono installati cinque riduttori di pressione: il primo è quello di salita Trieste, gli altri si trovano in via Vittorio Emanuele, via Magenta, vico II Correale e via Pilaccello.
Una parte dell’abitato è rimasta con la vecchia rete, fatta di tubazioni in ghisa con giunti a piombo o di acciaio privo di protezione catodica, ove si verificano i guasti con maggior frequenza; ad esempio, si citano le zone di via e vicoli San Martino, di vico V Menotti e di via Dechiara.
Per quanto riguarda le derivazioni di impianto, il 53 per cento dei contatori è ubicato in nicchie esterne, mentre il restante 47 per cento si trova all’interno delle proprietà private”.
Andretta ha spiegato che, attraverso il sistema di monitoraggio aziendale, “sarà necessario installare e controllare 15 misuratori di portata, con ingresso e uscita serbatoi e per il monitoraggio della distribuzione alle singole frazioni della rete, e 4 misuratori di livello dei serbatoi (Abitato, La Palazza, Calvera e Santo Spirito).
Per evitare lo sfioro dei serbatoi saranno inoltre montate 5 idrovalvole per il controllo del livello dei serbatoi, fornite di valvola di sfioro automatico per evitare sovrappressione in adduzione.
Considerata l’elevata fragilità territoriale, sarebbe opportuno mettere in campo un sistema di monitoraggio dei cedimenti del terreno, onde prevenire eventuali rotture e conseguenziali accertamenti delle cause e dei danni”.
Tra gli interventi previsti sull’abitato, Andretta ha evidenziato “la mappatura in campo e restituzione digitale di tutta la rete idrica con indicazione delle caratteristiche fisiche e dimensionali; la mappatura in campo e restituzione digitale di tutte le derivazioni all’utenza; la campagna massiva di ricerca delle perdite occulte; modellazione idraulica della rete idrica; la distrettualizzazione delle rete ai fini del monitoraggio delle portate e della riduzione della pressione; interventi di sostituzione di tratti di rete ammalorata; l’acquisizione dei dati di campo e realizzazione di una piattaforma web deputata al controllo e monitoraggio dei bilanci idrici dei volumi immessi nella rete cittadina”.
Per il presidente della Regione, Vito Bardi: “Oggi siamo qui per raccontare cosa stiamo facendo per migliorare il servizio idrico in Basilicata, dopo decenni di abbandono.
La risorsa idrica è la più importante che abbiamo in Basilicata e dobbiamo contrastare le perdite che oggi sono arrivate al 62 per cento.
Con il reactEu abbiamo le risorse per poter finalmente invertire la rotta, dopo tanti anni, in modo da poter valorizzare la risorsa, sprecare sempre meno acqua e conseguentemente meno energia e poi poter procedere con un intervento sulle bollette dei lucani. Efficienza del servizio fa rima con beneficio per i cittadini”.