POLITICA

Specialistica ambulatoriale: Anisap Basilicata, dalla Giunta un provvedimento “discutibile”

Sinceramente non capiamo i motivi di soddisfazione da parte dell’assessore per una DGR che, a dir suo, risolverebbe l’annosa problematica che da molti mesi è stata sollevata da tutto il comparto della specialistica ambulatoriale accreditata. Sintetizzando i contenuti della DGR in questione, ci sarebbe da essere soddisfatti per cosa? Per uno stanziamento di risorse inferiore del 40% rispetto al fabbisogno del 2022, alle proiezioni del 2023 e inesorabilmente del 2024? Per una assegnazione dei budget annuali in forma di mensilità, che, stante l’esiguità delle risorse a disposizione si traduce in un blocco mensile della erogazione di prestazioni a cittadini esenti, o, in alternativa alla esecuzione di liste di attesa dai tempi biblici? E ancora, sul piano del metodo, per la approvazione di un provvedimento definitivo che stabilisce i budget per il biennio 2023-2024 senza la previa definizione dei fabbisogni e senza condivisione con le associazioni di nuovi criteri finalizzati alla assegnazione dei budget?

Anisap, non può condividere tale soddisfazione.

Anisap ha sempre mantenuto un comportamento rispettoso dell’interlocutore regionale sia esso politico o tecnico, dando credito alla parola data dal Presidente e dall’Assessore nei vari incontri che si sono succeduti prima e dopo la crisi di inizio anno che ha visto l’interruzione, nostro malgrado, della erogazione delle prestazioni.

Ma nostro malgrado, e altrettanto più schiettamente diciamo che ci aspettavamo di più e meglio.

Sono mesi che abbiamo evidenziato le criticità del comparto e come queste si ripercuotono negativamente sulla fruizione dei servizi da parte del cittadino. In primis, l’adeguamento delle risorse totali alle effettive esigenze dei cittadini della Basilicata, ovvero all’effettivo fabbisogno di prestazioni. E invece nulla sul fronte delle risorse ulteriori da trovare nel bilancio regionale. Anche l’apprezzato superamento della tanto discussa DGR 482/2022 (da Anisap sempre definita incongrua e ingiusta), tramite l’applicazione del criterio della produzione del 2022, passa in secondo piano e, inevitabilmente, genera ulteriori recriminazioni e di conseguenza ulteriori contenzioni da parte dei centri, a causa della scarsità del budget regionale complessivo, per cui si prevede semplicemente di spostare quote di budget da un centro ad un altro. E’ vero che le associazioni si sono compattate su una ipotesi di meccanismo, quello appunto della produzione del 2022, ai fini della definizione dei budget, ma era riferito alla fase provvisoria atta a regolamentare i primi 4 mesi del 2023, nelle more della definizione dei fabbisogni e di conseguenza della definizione dei nuovi criteri di assegnazione. E invece ci ritroviamo due annualità, 2023 e 2024, bloccate ai fatidici (ancorché disposti da Legge nazionale) 25.7 milioni di euro, elemento che viene fatto passare come un “vantaggio” per le strutture accreditate in quanto possono programmare le proprie attività su un periodo più lungo. Una assurdità! In questa situazione le strutture dovranno accollarsi l’onere di programmare una quota preponderante di attività relativa alla NON EROGAZIONE, ovvero alla negazione dei servizi o alla dilazione dei tempi di attesa, e pensiamo per esempio all’accesso alle prestazioni di laboratorio e di come i cittadini potranno subirne le conseguenze.

Pertanto, per porre rimedio agli effetti negativi che questo provvedimento comporta è necessario, con estrema urgenza, che gli organi istituzionali e la politica si occupino di trovare gli strumenti per finanziare con ulteriori risorse il comparto, affinchè concretamente le strutture possano dare risposte ai cittadini. Se vogliamo essere ottimisti e continuare a riporre fiducia nelle istituzioni regionali, la DGR in questione può essere considerata, al più, un provvedimento ponte verso un accoglimento definitivo, concreto e sostanziale delle istanze del comparto del privato accreditato.

 In caso contrario, ovvero se dovesse risultare un provvedimento definitivo, e lo scongiuriamo assolutamente nell’interesse dei cittadini, i centri accreditati si adegueranno e si limiteranno a quanto previsto dal provvedimento.    Anisap Basilicata

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