Medicina in Basilicata, Polese: a rischio i presidi nei Comuni
Per il consigliere regionale di Italia viva e vicepresidente del Consiglio “serve coraggio e confronto con tecnici ed esperti”
“La Sanità è un bene collettivo che non ha ‘titolari’. Una buona Sanità è un diritto per i cittadini lucani e sarebbe sbagliato voler far passare la realtà attuale lucana come una realtà in ‘piena salute’ così come probabilmente sarebbe errato pensare che sia tutto da buttare. E sarebbe ancora più sbagliato dividersi tra ‘Guelfi e Ghibellini’ solo a seconda della vicinanza politica a questo o quel partito o rappresentante istituzionale”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che sottolinea: “Da anni, in qualità di consigliere regionale, sono stato promotore di iniziative in ambito sanitario allo scopo di portare all’attenzione della Giunta regionale e dell’opinione pubblica le vicende con la volontà non di strumentalizzare, ma di provare a dare un contributo con proposte e idee. Ricordo durante la fase più cruenta della pandemia da Covid la proposta per le Usca o per l’utilizzo del plasma e tante altre ancora. Così come ho, in tempi non sospetti, chiesto la stabilizzazione dei precari. E allo stesso modo nelle ultime settimane ho provato a mettere in risalto il tema della carenza dei medici di medicina generale”.
“Nello specifico – prosegue Polese – è evidente che ci sia un problema con lo scarso numero di medici di base in Basilicata. Non lo dico io ma la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg). Il rischio è che a breve non potrà essere garantito il presidio di almeno un medico in tutti i Comuni della Basilicata. Questo sarebbe un dramma e una situazione di grande disagio e anche pericolo per i cittadini delle piccole comunità”.
“E quindi – continua il vicepresidente del Consiglio regionale – ora noi possiamo decidere di ululare alla luna e attribuire le colpe alle scelte nazionali liberandoci da ogni responsabilità. Possiamo anche elencare tutte le virtù del sistema sanitario lucano e specchiarci come i primi della classe. Ma ciò non risolve certo il problema che rimane e che è grave”.
“Io credo, invece – aggiunge l’esponente di Italia Viva – che vadano trovate le soluzioni qui in Basilicata, ascoltando chi lancia allarmi e confrontandosi con tutti coloro che per esperienza e per lavoro si adoperano nei vari ambiti della Sanità lucana. Quello che manca e che è mancato a mio parere per affrontare seriamente la problematica è una cabina di regia regionale. Una cabina di regia di natura politica che dovrebbe avvalersi di un osservatorio regionale di tecnici di varia estrazione che dopo aver studiato il problema, fatto un serio censimento delle risorse esistenti in Regione, elabori un piano esecutivo realisticamente attuabile nella nostra realtà. Questo osservatorio dovrebbe avere un mandato preciso, con delle risorse per fare il censimento ed elaborare un piano e una scadenza per la progettazione e per l’attuazione del piano con un conseguente e puntuale monitoraggio con anche una interfaccia con osservatori di altre regioni magari in maniera propedeutica per accelerare e redigere un nuovo ‘Accordo integrativo regionale’ per la medicina del territorio”.
“Ovviamente tutto questo – conclude Polese – si potrà fare avendo il coraggio di andare oltre i singoli parametri e valutazioni ordinarie magari potenziando con le risorse del Pnrr non solo le strutture ma anche il personale perché il rischio è quello di costruire ospedali bellissimi ma senza medici e personale”.