POLITICA

La delegazione di Italia del Meridione ha partecipato all’incontro sul tema “Quale Repubblica dopo l’autonomia differenziata?”

L'incontro che ha coinvolto partiti politici,associazioni,società civile è stato promosso dalla vicepresidente del Senato Mariolina Castellano

La delegazione di Italia del Meridione ha partecipato all’incontro che si è svolto Lunedi’ 08 Maggio alle 16.30 presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva,Senato della Repubblica in piazza Minerva a Roma.

Insieme al segretario federale di Italia del Meridione Vincenzo Castellano era presente il Commissario di Italia del Meridione Basilicata Rosario Marino, il responsabile del dipartimento giovani nazionale IDM Santo Perrotta ed il responsabile del dipartimento sanità IDM prof. Ettore Valente.

Dibattito tra istituzioni e società civile promosso dalla vicepresidente del Senato Mariolina (Maria Domenica) Castellone.

Per rafforzare la contrarietà al disegno di legge sull’autonomia differenziata delle regioni proposto dal Ministro Calderoli.

Italia del Meridione ribadisce la propria contrarietà al disegno di legge proposto dal Ministro Calderoli.

La proposta di legge del Ministro Calderoli induce i militanti di Italia del Meridione e i cittadini del Sud a far fronte comune per respingere, anche attraverso i parlamentari eletti nelle nostre circoscrizioni, il tentativo di realizzare, quella che è stata definita la folle “secessione dei ricchi”:

⁃ NO perché legittima l’egoismo fiscale delle regioni più ricche;

⁃ NO perché non prevede fondi perequativi per le regioni in ritardo di sviluppo;

⁃ NO perché non è basato sullo studio dei fabbisogni degli altri territori.

Da cultori della Costituzione Italiana e rispettosi dei suoi dettami, fermamente convinti che il riscatto del Paese passi da una crescita omogeneo dei territori, dando a tutti le stesse opportunità di partenza, organizzeremo banchetti informativi per la popolazione con l’intento di far crescere una consapevolezza diffusa e di raccogliere le firme per modificare alcuni articoli della Costituzione, attraverso una legge di iniziativa popolare che garantisca i livelli uniformi dei servizi e superando i livelli essenziali delle prestazioni.

 

 

 

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