Calamità naturali: Cia-Agricoltori Potenza-Matera, situazione pesante
La convocazione di specifici incontri in Regione per concordare procedure e soluzioni rvolte a sostenere le aziende agricole in questa difficile e drammatica fase per cercare di fronteggiare le difficoltà in cui versano aggravate dalle prolungate calamità naturali.
E’ la richiesta centrale degli esecutivi CIA-Agricoltori di Potenza e Matera che hanno tenuto un lungo incontro nel quale è stata realizzata una puntuale e capillare analisi sullo stato di difficoltà e di grande disagio che investe il settore agricolo e zootecnico.
Due i temi all’attenzione degli esecutivi:
– la questioni della PSA (peste suina) nelle aree delimitate (sono 5 i Comuni interessati) per la quale la CIA di Potenza e Matera sollecita il tempestivo programma di monitoraggio e rilevamento della fauna selvatica presente in tali territori e la conseguente attivazione di tutte i i provvedimenti che le Istituzioni e le Autorità preposte devono porre in essere in modo da tutelare territori, Cittadini e attività economiche e produttive presenti in tali areali, a partire da quelle allevatoriali e zootecniche direttamente interessate a potenziali vincoli e restrizioni.
Ulteriore preoccupante e drammatica questione che desta forti preoccupazioni e che da mesi continua a martoriare il settore primario, provocando ingenti danni in molti comparti del settore primario con forti ripercussioni sul piano delle perdite e la forte contrazione sia quantitativa che qualitativi delle produzioni, riguarda gli eventi atmosferici avversi ed in particolare le continue e incessanti piogge le bombe d’acqua e in alcuni casi le forti grandinate.
A tale riguardo attraverso un puntuale monitoraggio sui vari areali e per singoli comparti effettuato da Funzionari ed Agricoltori Associati della CIA le risultanze sono drammatiche, pesantissimi sono i danni e elevate le perdite.
Gravissima è la situazione in cui versa il settore della viticoltura in tutta la Regione ed in particolare negli areali del Vulture con le pregiate produzioni dei vitigni di aglianico che sono in gran parte compromesse e ma anche negli altri areali a denominazione.
Stessa situazione in relazione al comparto zootecnico che registra la perdita in molte aree interne e montane di intere partite di foraggio per le difficoltà registrate sia nelle procedure di sfalcio che per la conseguente mancata raccolta con evidenti alterazioni sulla qualità delle stesse aprendo a problemi di approvvigionamento e a costi aggiuntivi che difficilmente potranno essere sostenuti.
Ulteriore criticità riguarda il settore cerealicolo in tutta la Regione è stato compromesso con particolare ripercussioni nelle aree vocate sia del vulture che della collina Matera con forti disagi anche per i residuali raccolti in quanto non si possono attivare le procedure di trebbiatura per lo stato dei terreni che risente delle piogge.
La situazione del comparto frutticolo già segnalato nelle scorse settimane continua a risentire dell’andamento anomalo e quelle poche partire di drupacee ed altre produzioni a maturazione risentono in qualità e quantità con problemi verso quanto contrattualizzato sul versante del commercializzabile.
In sintesi una situazione – per CIA Agricoltori – di grandissimo disagio per la perdita di gran parte delle produzioni e con evidenti ripercussioni sui bilanci delle singole aziende che non potranno raccogliere i frutti di intera annata agraria dopo che hanno investito e speso risorse per portare maturazione ed effettuare i raccolti, con l’aggravante che al danno si aggiungono anche gli ulteriori problematiche sia per chi dovrà ricorrere ad approvvigionamenti esterni vedi la zootecnia per i foraggi sia per chi non potrà conferire riguardo le produzioni contrattualizzate e non commercializzabili.
La CIA Agricoltori chiede di convocare un immediato incontro in Regione per attivare le procedure per decretare lo stato di calamita’ e ove ve ne siano le condizioni lo stato di crisi del settore per effetto delle conseguenze prodotte dagli eventi meteorici avversi che hanno compromesso in gran parte le produzioni viticole, cerealicole, frutticole e foraggicole.