CRONACA

UN PROGETTO PER AIUTARE LE MICRO PICCOLE E MEDIE IMPRESE NELL’ACCESSO AL CREDITO

Si chiama Fairness e vede tra i partner la società lucana Exeo Lab

Mancanza di fonti finanziarie e  difficoltà di accesso al credito le principali cause che impediscono alle aziende grandi e piccole di crescere e diversificarsi. E’ alla platea di quest’ultime che si rivolge il progetto europeo “Fairness: financial skills for business startups smes” di cui è partner la società di consulenza lucana Exeo Lab.

L’iniziativa, selezionata a valere sul programma “Erasmus Plus – Azione Chiave 220 – Formazione per adulti”, cerca così di rispondere alle richieste del mercato delle micro, piccole e medie imprese per quegli aspetti che concernono le sfide da affrontare per accedere al capitale, con l’obiettivo di consentire loro un adeguato potenziale di crescita attraverso gli investimenti e una buona gestione dei flussi di cassa.

” L’idea di fondo – spiega il ceo di Exeo Lab, Nicola Vita – è che le microimprese debbano essere considerate  la spina dorsale del tessuto produttivo italiano, poiché costituiscono circa il 90% del totale complessivo delle imprese e arrivano a generare l’80% del Prodotto interno lordo, offrendo posti di lavoro al quasi 75% della popolazione.

Tuttavia- aggiunge- dietro l’elevata produttività e proattività di tali imprese si celano però ostacoli e barriere che spesso incidono su alcune performance aziendali”. Per far fronte a tali criticità il progetto, che aggrega in un partenariato, assieme alla lucana Exeo Lab, anche  la maltese “Malta Stock Exchange Institute Ltd” , l’austriaca “Meta4 Innovations”, “Vernian RTI” di Cipro e le bulgare “South-west University Neofit Rilski”  ed ” European Projects and Training OOD”,  offrirà ai titolari e ai manager di piccole imprese l’opportunità di comprendere al meglio i vari canali di finanziamento disponibili attraverso un apposito programma di formazione che verrà elaborato nei prossimi mesi dal partenariato transnazionale ed offerto gratuitamente alle aziende interessate.

Il progetto Fairness, inoltre, prevede lo sviluppo di uno strumento digitale di autovalutazione che consentirà alle imprese interessate di auto-valutare in modo approfondito le esigenze finanziarie della propria azienda e dare seguito di conseguenza con decisioni consapevoli.

Base di partenza del progetto, uno studio condotto tra i paesi partner relativo all’analisi dell’attuale quadro delle soluzioni finanziarie e di capitale disponibili per sostenere lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese.

“La metodologia utilizzata per l’analisi dei dati con la successiva elaborazione di un report europeo si è basata su un’analisi comparativa di questionari predisposti da intermediari finanziari, associazioni datoriali, consulenti specializzati e aziende che hanno partecipato all’indagine – precisa Vita – dall’indagine condotta risulta che le microimprese vanno incontro a diverse sfide tra cui, in particolare: problemi di gestione delle finanze (carenza di liquidità e cash flow inadeguato) e limitato accesso alle informazioni relative a sovvenzioni regionali, nazionali o europee.

Sempre dall’analisi- continua –  è emerso che, a seconda dei paesi Europei, si tende ad avere una differente percezione dell’adeguatezza delle diverse fonti finanziarie esistenti.

Ad esempio, i mercati dei capitali (azionari e obbligazionari) e il capitale di rischio sono generalmente percepiti come i meno appropriati e complessi da utilizzare per le piccole realtà rispetto invece a prestiti bancari e fondi di garanzia.

Al contrario, soprattutto per le micro aziende del sud Europa il supporto delle famiglie o le risorse personali dei titolari delle organizzazioni sono spesso gli strumenti principali per fronteggiare le sfide di avviamento e gestione”.

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