Papa Francesco in piazza per il Concistoro, ecco i nuovi cardinali
'Il Collegio cardinalizio sia come un'orchestra sinfonica'
Papa Francesco è arrivato sul Sagrato della Basilica di San Pietro, dove stamane tiene un Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 21 nuovi cardinali, l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o della Diaconia.
Dei 21 nuovi porporati, 18 sono con diritto di voto in un futuro Conclave: Robert Francis Prevost, agostiniano, prefetto del dicastero per i Vescovi; Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese orientali; Victor Manuel Fernandez, prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede; Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia; Christophe Louis Yves Georges Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti; Pierbattista Pizzaballa, francescano, patriarca latino di Gerusalemme; Stephen Brislin, arcivescovo di Città del Capo; Angel Sixto Rossi, gesuita, Arcivescovo di Cordoba (Argentina); Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá; Grzegorz Rys, arcivescovo di Lodz (Polonia); Stephen Ameyu Martin Mulla, arcivescovo di Juba (Sud Sudan); José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid; Protase Rugambwa, arcivescovo coadiutore di Tabora (Tanzania); Sebastian Francis, Vescovo di Penang (Malaysia); Stephen Chow Sau-yan, gesuita, Vescovo di Hong Kong; François-Xavier Bustillo, francescano conventuale, vescovo di Ajaccio; Americo Manuel Alves Aguiar, attuale ausiliare di Lisbona e vescovo eletto di Setubal; Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani.
Ad essi si aggiungono tre ultra-ottantenni: Agostino Marchetto, già nunzio apostolico e segretario emerito del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti; Diego Rafael Padron Sanchez, arcivescovo emerito di Cumaná (Venezuela); Luis Pascual Dri, cappuccino, confessore nel Santuario di Nostra Signora di Pompei, Buenos Aires.
Le nazioni di provenienza dei 21 nuovi cardinali sono di almeno quattro continenti: Italia (3), Stati Uniti, Argentina (3), Colombia, Venezuela, Svizzera, Francia (2), Polonia, Portogallo, Spagna (2), Sudafrica, Sud Sudan (che avrà il suo primo cardinale), Tanzania, Malaysia, Hong Kong-Cina.
Una “Chiesa Madre, che parla in tutte le lingue, che è una ed è cattolica”. E’ l’immagine delineata da papa Francesco nell’omelia del Concistoro, “di tutte le parti del mondo, delle nazioni più diverse”.
Partendo dall’evento della Pentecoste, il Pontefice ha detto che essa, “come il Battesimo di ciascuno di noi, non è un fatto del passato, è un atto creativo che Dio rinnova continuamente.
La Chiesa – e ogni suo membro – vive di questo mistero sempre attuale. Non vive ‘di rendita’, e tanto meno di un patrimonio archeologico, per quanto prezioso e nobile.
La Chiesa, e ogni battezzato, vive dell’oggi di Dio, per l’azione dello Spirito Santo. Anche l’atto che stiamo compiendo qui adesso, ha senso se lo viviamo in questa prospettiva di fede”.
E oggi, ha proseguito, “possiamo cogliere questa realtà: voi neo-cardinali siete venuti da diverse parti del mondo e lo stesso Spirito che fecondò l’evangelizzazione dei vostri popoli, ora rinnova in voi la vostra vocazione e missione nella Chiesa e per la Chiesa”.
Il Papa ha voluto quindi indicare un’altra immagine, “quella dell’orchestra: il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa”.
“Dico anche la ‘sinodalità’ – ha continuato -, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa”.
“Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti – ha osservato Francesco -: ognuno dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme.
La diversità è necessaria, è indispensabile. Ma ogni suono deve concorrere al disegno comune.
E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Se uno ascoltasse solo sé stesso, per quanto sublime possa essere il suo suono, non gioverà alla sinfonia; e lo stesso avverrebbe se una sezione dell’orchestra non ascoltasse le altre, ma suonasse come se fosse da sola, come se fosse il tutto”.
“E il direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia – ha detto ancora -.
Egli deve ascoltare più di tutti gli altri, e nello stesso tempo il suo compito è aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa, fedeltà all’opera che si sta eseguendo, ma creativa, capace di dare un’anima a quello spartito, di farlo risuonare nel qui e ora in maniera unica”.
“Cari fratelli e sorelle, ci fa bene rispecchiarci nell’immagine dell’orchestra, per imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale”, ha concluso il Papa.
“Siamo evangelizzatori nella misura in cui conserviamo nel cuore lo stupore e la gratitudine di essere stati evangelizzati. Anzi, di ‘essere evangelizzati’, perché in realtà si tratta di un dono sempre attuale, che chiede di essere continuamente rinnovato nella memoria e nella fede” ha detto ancora Francesco.
“Evangelizzatori evangelizzati – ha aggiunto ‘a braccio’ -, non funzionari”. Il Pontefice ha anche sottolineato che l’annuncio della fede “è arrivato a noi ‘nelle nostre lingue’, sulle labbra e nei gesti dei nostri nonni e dei nostri genitori, dei catechisti, dei sacerdoti, dei religiosi…
Ognuno di noi può ricordare voci e volti concreti. La fede viene trasmessa ‘in dialetto’, dalle mamme e dalle nonne. Non dimentichiamo questo: la fede viene trasmessa ‘in dialetto'”.
Concistoro: la nuova composizione del Collegio cardinalizio
Dopo il Concistoro ordinario pubblicato celebrato stamane da papa Francesco sul sagrato vaticano per la creazione di 21 nuovi cardinali, il nono del suo pontificato, il Collegio cardinalizio risulta oggi composto di 242 cardinali viventi, di cui 137 con diritto di voto in un futuro Conclave (quindi ben oltre il limite di 120 fissato nel 1975 da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II nel 1996) e 105 ultra-ottantenni.
Tra gli ‘elettori’ la grande maggioranza, pari a 99 porporati, è composta da quelli creati da Francesco, mentre 29 sono stati creati da Benedetto XVI e 9 da San Giovanni Paolo II.
I 99 cardinali creati da Bergoglio superano consistentemente la quota dei due terzi necessaria ad eleggere il Papa in un Conclave
In tutte le statistiche, il card. Giovanni Angelo Becciu, presente oggi al Concistoro ma privato dal Pontefice delle prerogative del cardinalato, è considerato tra i “non elettori” (anche se avrà 80 anni il 2 giugno 2028).
Da notare che i cardinali elettori già domani, 1 ottobre, scenderanno a 136, dal momento che compie 80 anni il bengalese Patrick D’Rozario. Inoltre altri quattro cardinali (Leonardo Sandri, Andrew Yeom Soo-Jung, Jean Zerbo e Juan Luis Cipriani Thorne) supereranno la soglia degli 80 anni entro la fine dell’anno.
Il ministro Piantedosi guida la delegazione italiana
E’ il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a guidare stamane in Piazza San Pietro la delegazione ufficiale italiana al Concistoro ordinario pubblico in cui papa Francesco crea 21 nuovi cardinali, tra cui gli italiani Claudio Gugerotti, Pierbattista Pizzaballa e Agostino Marchetto.
E’ presente alla cerimonia anche il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana La delegazione spagnola è guidata da Felix Bolanos Garcia, ministro della Presidenza. Quella francese dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin.
Quella polacca dalla signora Grazyna Ignaczak-Bandych, ministro della Presidenza. Quella portoghese da Ana Caterina Mendes, ministro per gli Affari Parlamentari.
Quella colombiana da Veronica Alcocer Garcia, consorte del presidente della Repubblica Gustavo Petro. Quella argentina da Maria Fernanda Silva, ambasciatrice presso la Santa Sede.
La delegazione giordana è guidata da Majid El Katarneh, segretario generale del Ministero degli Esteri.
Quella palestinese da Mouin Elias Yousef Khouri, del Comitato presidenziale per gli Affari delle Chiese. Quella del Sud Sudan da Benjamin Bol Mel Kuol, inviato speciale del presidente della Repubblica. Presenti anche le delegazioni dell’Ordine di Malta, con a capo il gran commendatore Fra’ Emmanuel Rousseau, e dell’Ordine del Santo Sepolcro, guidata dal governatore generale Leonardo Visconti di Modrone.
Altre personalità presenti, Frere Alois Loser, priore della Comunità di Taizé, Patrick E. Kelly, cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo, l’ex premier e presidente della Commissione europea Romano Prodi.
ANSA