Le mostre del weekend, da Artemisia Gentileschi a Yayoi Kusama
Nella Capitale i progetti espositivi dedicati a Tolkien e Rubens
Da Artemisia Gentileschi a Yayoi Kusama, passando per Rubens e Tolkien: è un ampio panorama di epoche e stili quello delineato dalle mostre di questa settimana.
GENOVA – Si intitola “Artemisia Gentileschi.
Coraggio e Passione” la mostra in programma a Palazzo Ducale dal 16 novembre al 1 aprile dedicata a una donna che si è distinta per il talento artistico, ma anche per la capacità di resistere alle avversità della vita.
Realizzata da Arthemisia, a cura di Costantino D’Orazio con la collaborazione di Anna Orlando, l’esposizione riunisce oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa, opere che permettono di delineare un ritratto preciso dell’artista, anche in ragione del suo rapporto col padre Orazio e in dialogo con lo stile di Caravaggio.
BERGAMO – A Palazzo della Ragione il 17 novembre si apre l’attesissima (e sold out da tempo) mostra di Yayoi Kusama dal titolo “Infinito presente”, a cura di Stefano Raimondi.
Esposta per la prima volta “Fireflies on the Water”, una delle Infinity Mirror Room più iconiche dell’artista: l’opera (concepita come una stanza da visitare in solitudine, una persona alla volta) proviene dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York.
ROMA – La Galleria Borghese ospita dal 14 novembre al 18 febbraio “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma”, a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato.
Con l’obiettivo di sottolineare il contributo straordinario di Rubens, alle soglie del Barocco, a una nuova concezione dell’antico e dei concetti di naturale e di imitazione, il progetto espositivo si articola in 8 sezioni per un totale di quasi 50 opere provenienti dai più importanti musei al mondo, tra cui il British Museum, il Louvre, il Met.
Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea arriva dal 16 novembre all’11 febbraio “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, mostra realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la curatela di Oronzo Cilli e la co-curatela e l’organizzazione di Alessandro Nicosia.
L’ampia retrospettiva racconta il percorso umano, il lavoro accademico, la potenza narrativa, la forza poetica del grande scrittore inglese a 50 anni dalla scomparsa e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit, attraverso un percorso composto di manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie dell’autore.
“Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer”, a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto, è la mostra in programma a Palazzo Barberini dal 15 novembre al 29 febbraio: il tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia viene esplorato attraverso 27 fotografie realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes. Sempre a Palazzo Barberini, dal 16 novembre all’11 febbraio, il Museo Galileo di Firenze presenta la mostra “La Città del Sole.
Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII”, a cura di Filippo Camerota e Marcello Fagiolo, in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione de Il Saggiatore, il trattato di Galileo Galilei edito a Roma nel 1623 che pose le fondamenta del metodo di ricerca sperimentale della scienza moderna. Esposte circa 100 opere originali, tra dipinti, disegni, incisioni e libri, concesse in prestito da istituzioni italiane ed estere.
REGGIO EMILIA – A Palazzo Magnani va in scena “Marionette e Avanguardia. Picasso – Depero – Klee – Sarzi”: dal 17 novembre al 17 marzo un’esposizione dedicata al concetto di “quarta parete” attraverso tanti artisti che hanno guardato al “gioco creativo” di marionette e burattini come a una fonte di ispirazione estetica per cercare nuove modalità di espressione visiva.
Tra i lavori esposti anche i costumi a grandezza naturale disegnati da Pablo Picasso per Parade, balletto coreografico che i Ballets russes di Sergej Djaghilev portarono in scena a Parigi nel 1917.
ANSA